Dopo una prima parte di stagione all'ombra, Davide Frattesi si è preso i riflettori del Meazza regalando all'Inter una vittoria sofferta contro l'Hellas Verona. Tre punti che valgono oro e portano momentaneamente i nerazzurri di nuovo a +5 sulla Juve, impegnata alle 18 contro la Salernitana all'Arechi. Una vittoria di squadra, con una buona dose di fortuna, arrivata in pieno recupero e con la gioia finale esplosa al 100' con il rigore calciato sul palo da Henry, autore del momentaneo 1-1. Una pazza Inter che esulta grazie all'ex Sassuolo, che dopo aver spinto in rete la sfera si è lasciato andare a un'esultanza sfrenata arrampicandosi ai cancelli di fronte la tribuna dal lato della Nord con tanto di vena ben in vista. Non solo quella, perché nella foga si sono abbassati anche i pantaloncini e Davide ha mostrato a tutti il suo fondoschiena. Poco importa, però, troppa euforia per trattenere la gioia: «Avrei fatto anche di peggio, ma avevo paura di prendere un’altra ammonizione per l’esultanza», ha rivelato nel post partita.
La rete nel derby, festeggiata facendo roteare per aria la propria maglia, sembrava lanciarlo verso una stagione da protagonista. Così non è stato fin qui, ma il gol contro gli scaligeri potrebbe definitivamente aprirgli le porte per un utilizzo più assiduo. Fin qui appena 338 minuti in campionato e una sola presenza da titolare, quella a Empoli dello scorso 24 settembre: «Adesso sto meglio, ma non è stato facile: non avevo il motore sempre al massimo, io che ero abituato a giocare ogni partita. Ora spero di poter aiutare ancor di più - ha aggiunto -. È anche un messaggio alla Juve perché sono queste le partite sporche da vincere». Davide si è guadagnato il cuore dei tifosi e quelli del presidente Steven Zhang che, dalla Cina, ha ripostato la sua esultanza accompagnata dalla scritta “amala”.
Una vittoria incredibile, una vittoria in stile Inter: «Datemi un defibrillatore, qua rischio un infarto», ha gridato in un video girato nel tunnel dopo il triplice fischio. Per il centrocampista romano un pomeriggio indimenticabile: «Nel nostro abbraccio finale c’è un gruppo fantastico che mi ha stupito, anche chi non gioca o gioca meno è al centro dell’attenzione e si sente importante. È fondamentale in un’annata così lunga, senza unione non vinci questa partita». Un dejà-vu che riporta all'esordio in Champions League in casa della Real Sociedad: «È stata una situazione simile a quella, tiro sporco e tap-in, lì fu Lautaro. Ho avuto come un flash e ho seguito l’azione».
Un finale al cardiopalma per la squadra di Simone Inzaghi, che ha poi rischiato di essere nuovamente ripresa al 100': calcio di rigore assegnato dopo revisione al Var per fallo di Darmian su Magnani. Dal dischetto si presenta Henry che, dopo aver firmato il momentaneo pareggio, calcia male e colpisce il palo. Poco prima, però, Frattesi, ancora lui, ha pure calpestato il dischetto, chissà che non sia stato proprio lui a complicare l’esecuzione dell'attaccante scaligero: «Stavo morendo dentro, per fortuna ci ha aiutato la dea bendata...».
Getty ImagesDavide Frattesi, Inter