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Inter, Acerbi : "Non sono razzista. Troppo accanimento anche dopo l'assoluzione"

29 MARZO
CALCIO/SERIE A

Il difensore nerazzurro torna a parlare della vicenda con Juan Jesus finita al centro della cronaca: "Sono triste e dispiaciuto"

SPORT TODAY

Francesco Acerbi, recentemente assolto dopo la vicenda in cui è stato coinvolto per un presunto insulto razzista a Juan Jesus nella sfida tra Inter e Napoli dello scorso 17 marzo, ha rotto il silenzio ed è tornato a parlare di quanto avvenuto. Dalle colonne del Corriere della Sera spiega il suo stato d'animo dopo giorni davvero duri: «Sono triste e dispiaciuto: è una vicenda in cui abbiamo perso tutti. Quando sono stato assolto, ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera, molto contente di essere venute fuori da una situazione del genere: sono state giornate molto pesanti».

Acerbi torna a parlare dopo il caso razzismo con Juan Jesus

Una vicenda che lo ha costretto anche a saltare la tournée americana dell'Italia, per la quale Spalletti lo aveva convocato prima del fattaccio: «Parlo solo oggi perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme - spiega il difensore nerazzurro -. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto».

Acerbi: "Sono triste per tutta la situazione"

Nonostante l'assoluzione, però, c'è grande rammarico per quanto accaduto: «È stata una liberazione ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per come era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno».

Acerbi, Inter

Getty ImagesAcerbi, Inter

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