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Una vicenda che lo ha costretto anche a saltare la tournée americana dell'Italia, per la quale Spalletti lo aveva convocato prima del fattaccio: «Parlo solo oggi perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme - spiega il difensore nerazzurro -. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto».
Nonostante l'assoluzione, però, c'è grande rammarico per quanto accaduto: «È stata una liberazione ma sono comunque triste per tutta la situazione che si è creata, per come era finita in campo, per come ci hanno marciato sopra tutti senza sapere niente. Anche dopo l’assoluzione ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno».
Getty ImagesAcerbi, Inter