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Fiorentina, Antognoni torna sull'addio: il suo amarissimo sfogo

18 LUGLIO
CALCIO/SERIE A

La bandiera viola denuncia la freddezza della società viola nel congedarlo, ma arriva già la replica di Barone.

SPORT TODAY

L'amarezza per una lunga storia d'amore può essere lancinante. Specie se alla controparte hai dedicato te stesso in profondità, investendo tempo, energie, risorse. E il dolore è ancora più profondo se l'addio arriva per motivazioni che non riesci a comprendere veramente. Tutte situazioni che ha vissuto Giancarlo Antognoni, messo alla porta dalla Fiorentina con modalità che ha voluto spiegare a 'La Gazzetta dello Sport' e 'Tuttosport'.

La prima parte del suo affondo è destinata al patron della Fiorentina, Rocco Commisso. "Ha più soldi di me, ma questo non giustifica certi comportamenti - ha attaccato Antognoni -. Tante volte si è detto deluso per l'addio di Chiesa, andato alla Juventus senza salutare. Con me ha commesso lo stesso, grave errore".

C'è poi il capitolo Joe Barone: "Non ci sono state possibilità di discussione. Tanto che prima di rivederlo mi hanno invitato a sgombrare il mio ufficio. Sono nel calcio da cinquant'anni, e mai avevo visto una situazione del genere. Mi spiegavano che secondo loro ero più adatto a seguire il settore giovanile, ma già dal primo incontro con Joe Barone avevo capito tutto. Fu un incontro terrificante, di inaudita freddezza".

E dal ritiro della squadra a Moena ha risposto proprio Joe Barone: "Siamo tranquilli e lavoriamo per il campionato. Non ci servono distrazioni. Dispiace leggere queste parole, abbiamo offerto un lavoro importante a Giancarlo e ci dispiace non abbia accettato. L'attacco al presidente Commisso non è stato bello, perché ha fatto di tutto. Non penso debba scusarsi né chiamare nessuno. Giancarlo ha il numero di Rocco, poteva chiamarlo lui. Non l'abbiamo buttato fuori, è stata una sua decisione". E la querelle non sembra destinata a chiudersi qui.

Giancarlo Antognoni

Getty ImagesGiancarlo Antognoni

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