Un addio tra le lacrime e gli applausi, come un gigante merita. Claudio Ranieri, signore del calcio amato e rispettato da tutti, ha detto basta ai club lasciando aperta la porta soltanto eventualmente alla proposta allettante di una nazionale. Una scelta fatta per godersi di più la famiglia, ma anche per chiudere in bellezza un cerchio che si è chiuso con una promozione e una salvezza del suo amato Cagliari, club dal quale tutto era cominciato nella stagione 1990-91.
Da allora, di acqua sotto i ponti, ne è passata tantissima per Sir Claudio: la leggendaria impresa della Premier League vinta con il Leicester nel 2016, lo scudetto sfiorato con la sua Roma contro gli invincibili dell'Inter, così come anche il primo trofeo regalato alla Fiorentina, squadra contro cui ha per un dolce scherzo del destino messo la parola fine a una carriera meravigliosa. Con i club, infatti, Ranieri conta 912 panchine considerando soltanto i cinque principali campionati europei: dal suo esordio nel 1990-91, soltanto Arsene Wenger è riuscito a fare meglio di lui con 988. Una storia infinita, chiusa nel modo più bello possibile: sommerso dall'amore di un popolo osannante e dall'affetto di un mondo del calcio che ne ha sempre riconosciuto la grandezza.
Getty ImagesClaudio Ranieri, allenatore Roma