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Calcio, Serie A: i giocatori più violenti

6 AGOSTO
CALCIO/SERIE A

Dai difensori recordman di espulsioni ai calciatori di talento con qualche reazione scomposta di troppo: quando la violenza vince sulla razionalità.

SPORT TODAY

Interventi duri, scontri al limite, liti clamorose, testate e violenza. Il calcio è caratterizzato anche da questi episodi, da incredibili “fallacci” e brutti gesti di reazione. Nella maggior parte dei casi i protagonisti sono giocatori che possono apparire come “violenti” o “cattivi” (agonisticamente parlando), ma che al tempo stesso sono riusciti con il loro agonismo, la loro determinazione e il loro furore in campo, a conquistare il cuore dei tifosi. Nella storia del campionato di Serie A ne sono passati parecchi e alcuni di loro hanno lasciato un ricordo indelebile.

MONTERO LA “PIGNA” E DI BIAGIO

Sicuramente uno dei primi nomi che salta in mente agli appassionati di calcio è quello di Paolo Montero, recordman di espulsioni nella storia della Serie A. L’ex difensore di Atalanta e Juventus ha infatti rimediato ben 16 cartellini rossi nella sua esperienza in Italia. Aveva poca tecnica, ma sotto il punto di vista della personalità e dell’agonismo non aveva rivali. «La sua tecnica era: il primo intervento deve essere duro, per far capire immediatamente che aria tira. E poi parlava agli avversari in continuazione, li faceva impazzire, era davvero temutissimo. Vedevo il terrore negli attaccanti: si spostavano dall’altra parte, se c’era Paolo nei paraggi», ha raccontato David Trezeguet, suo compagno alla Juventus. «Un galeotto mancato, ma con un suo codice d’onore», lo ha definito Carlo Ancelotti, mentre per Marcello Lippi è sempre stato «un kamikaze del contrasto». Tra i tanti episodi violenti di Montero in Serie A, indimenticabile (in senso negativo) è il pugno rifilato a Luigi Di Biagio in un sentitissimo derby d’Italia contro l’Inter: mucchio in area di rigore durante un calcio d’angolo e gancio destro dell’uruguaiano al centrocampista nerazzurro, senza nessun motivo apparente. Al Peñarol era stato soprannominato “Terminator”, ma poi in Italia venne ribattezzato “Pigna” proprio per il pugno a Di Biagio. E proprio quest’ultimo, insieme ad altri giocatori (Giulio Falcone, Cristian Ledesma, Sulley Muntari e Giampiero Pinzi), segue Montero nella speciale classifica dei giocatori più espulsi in Serie A con 12 rossi.

BENETTI, GATTUSO, DAVIDS, MEDEL: I PITBULL DI SERIE A

Uno dei soprannomi più gettonati per i calciatori di questo genere è sempre stato “Pitbull”. O meglio, non da sempre, perché a portarlo nel calcio italiano è stato Romeo Benetti. L’ex mediano, noto per la grinta e la grande aggressività, può essere definito il padre di tutti i “cagnacci” della Serie A: nel 1971 è stato addirittura denunciato dalla procura di Milano per un fallaccio su Franco Liguori (calciatore del Bologna). L’ultimo in ordine cronologico è invece Gary Medel, che ha appena lasciato l’Italia dopo tanti interventi duri e contrasti al limite con le maglie di Inter e Bologna. Un pitbull dal cuore d’oro è stato invece Gennaro “Ringhio” Gattuso, capace di terrorizzare gli avversari con il suo temperamento e vincere tutto il possibile con la maglia del Milan (oltre al Mondiale con l’Italia). E come dimenticare Edgar Davids, soprannominato così da Van Gaal ai tempi dell’Ajax. Lui, tra Juve, Inter e Milan, non ha mai tirato indietro la gamba. Anzi…

"O' ANIMALE” PASQUALE BRUNO E DE ROSSI

Una menzione speciale la merita sicuramente Pasquale Bruno, soprannominato direttamente “O' animale, che ha giocato con Torino e Juventus negli anni Novanta ed è riuscito a collezionare più di 50 giornate di squalifica: un record davvero difficile da superare e molto particolare. Numeri curiosi anche per Daniele De Rossi. Oltre 15 espulsioni in tutte le competizioni, con alcuni rossi ‘speciali’: come quello rimediato in Italia-Stati Uniti a Germania 2006 (con annesse 4 giornate di squalifica) e lo schiaffo a Lapadula nel 2017.

FELIPE MELO E DE JONG: KUNG-FU A CENTROCAMPO

Tra i giocatori più violenti della storia recente della Serie A ci sono sicuramente Felipe Melo e Nigel De Jong, due centrocampisti anche un po’ simili per caratteristiche tecniche, accomunati anche da interventi in stile kung-fu a centrocampo. «Chi non vuole contatti, vada a giocare a tennis», ha dichiarato una volta il calciatore brasiliano, che ha collezionato oltre 20 espulsioni in tutte le competizioni e ha confermato, in Italia, la sua eccessiva aggressività nelle stagioni con Juventus, Inter e Fiorentina. Famosissimo il suo fallo su Biglia in un vecchio Inter-Lazio, quando è intervenuto con il piede a martello sull’orecchio dell’argentino. Un po’ come il colpo da arti marziali miste di De Jong, ex Milan, sul petto di Xabi Alonso durante la finale dei Mondiali 2010 tra Spagna e Olanda.

MEXES, STAM, COUTO E MANCINI: DIFENSORI ‘VIOLENTI’

Per forza di cose rientrano in questa speciale selezione dei giocatori più violenti della storia della Serie A pure Mexes, Stam e Couto. Mexes ha rimediato ben 10 rossi in Serie A ed è ricordato dai tifosi per l’incredibile rissa generata e l’aggressione a Mauri in un Lazio-Milan, ma pure per il pugno nel costato a Materazzi (altro grande protagonista di cui parleremo più avanti) in un match tra Roma e Inter. È diventato un cult del genere, invece, lo scontro tra Stam e Parente, con l’olandese della Lazio che terrorizza l’avversario dell’Ancona. «L'avevo preso al collo per rispondere. Tutti erano un po' scioccati, l'arbitro mi guardava e si chiedeva cosa stesse succedendo. Probabilmente anche lui aveva paura, credeva che avrei preso pure lui…», ha poi rivelato il difensore. Altro ex biancoceleste “cattivo” è di sicuro Fernando Couto, che ha collezionato 11 cartellini rossi nel massimo campionato italiano e, in generale, quando faceva coppia con Sinisa Mihajlovic terrorizzava qualunque attaccante passasse dalle sue parti. Nei tempi recenti, poi, non si può non menzionare Gianluca Mancini della Roma: la sua strategia, praticamente in tutte le partite che gioca, sembra consistere nel provocare in ogni modo possibile l’avversario di turno, con proteste continue, trattenute, colpi proibiti, schermaglie a palla lontana e così via. Le 45 ammonizioni (e potevano essere molte di più) rimediate negli ultimi 4 campionati di Serie A giocati in maglia giallorossa lo confermano.

MATERAZZI E GENTILE: ‘CATTIVI’ CAMPIONI DEL MONDO

Ci sono poi due difensori azzurri e campioni del mondo che rientrano nella categoria: Marco Materazzi e Claudio Gentile. L’ex Inter si è sempre distinto per il suo temperamento, in campo e fuori, così come per le per le sue provocazioni: dal pugno sul volto a Bruno Cirillo in un Inter-Siena del 2004, al famoso battibecco con Zidane nella finale Mondiale del 2006. Gentile, invece, in mezzo al campo lo era solo di cognome: anche grazie alle sue decise marcature su Maradona e Zico l’Italia vinse i Mondiali in Spagna nel 1982.

DA TOTTI E BALOTELLI A ZIDANE E IBRA: CLASSE E VIOLENZA

Non solo difensori o mediani, anche attaccanti e trequartisti di enorme talento, come Totti, Balotelli, Zidane e Ibrahimovic sono stati spesso definiti cattivi e violenti. La bandiera della Roma, infatti, oltre a magie e gol incredibili, è stato espulso ben 11 volte in Serie A e occupa una delle prime posizioni in questa speciale classifica. Proprio a un altro “bad boy” come Mario Balotelli rifilò un clamoroso calcio di frustrazione durante la finale di Coppa Italia tra Inter e Roma nel 2010: l’ex nerazzurro ha ricevuto tantissimi cartellini, tra ammonizioni ed espulsioni, per falli duri, reazioni esagerate e altri particolari episodi, per un’incredibile media di circa una sanzione ogni tre gare. La classe ha sempre distinto l’avventura di Zinedine Zidane nella Juventus, ma il francese al tempo stesso ha sempre avuto un bel “caratterino”, rappresentato da gesti di stizza molto violenti: il più emblematico è sicuramente la testata di Berlino a Materazzi, in una finale Mondiale e nella sua ultima partita da calciatore, ma prima c’erano stati molti altri precedenti, come ad esempio l’altra “incornata” nel match con il Bayer Leverkusen. Infine, Ibrahimovic, altro giocatore pieno di talento e classe, spesso protagonista di episodi violenti sul terreno di gioco. Non solo in Serie A, ma anche in Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti. Zlatan ha chiuso la carriera con tante espulsioni all’attivo e diverse liti: il colpo da ko a Materazzi, la testata a Mihajlovic, il “gancio” ad Aronica e la rissa sfiorata con Lukaku sono solo alcuni degli eccessi dello svedese in Italia.

Gennaro Gattuso Napoli Juventus

Getty ImagesGennaro Gattuso, tecnico del Napoli

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