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Romelu Lukaku: "Dovevo andare via dall'Inter"

19 AGOSTO
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Big Rom rilascia un'altra intervista nella quale parla ampiamente della sua esperienza in Serie A e di Antonio Conte, suo ex tecnico ai nerazzurri.

SPORT TODAY

Il neo acquisto del Chelsea Romelu Lukaku continua a rilasciare dichiarazioni riguardo al suo addio all'Inter di pochi giorni fa. In questo caso, è l'Indipendent a riprendere le parole di Big Rom, prima di tutto sul suo addio all'Inter:

"Penso che dovevo andare via. Era anche una grande parte del mio piano provare a giocare in diversi campionati. Ho vissuto la Serie A, un campionato in cui ho sempre voluto giocare ad un certo punto della mia carriera. Andando lì, affronti un diverso tipo di pressione e in un modo diverso. È stato bello. Per quanto riguarda la maturità, è stato sapere cosa serve per vincere e le circostanze in cui è necessario farlo. Ovviamente avevo Antonio Conte lì come allenatore che mi ha davvero aiutato e mi ha mostrato cosa serve per vincere, e ci siamo riusciti con lo Scudetto nella seconda stagione. Il gioco è totalmente diverso in Italia. Molto, molto tattico. Spazi ristretti e nella maggior parte delle partite hai solo una possibilità, e se non segni diventa molto difficile. Quindi, dal punto di vista dell’efficienza era molto importante, e ho anche imparato a giocare di più con le spalle alla porta e altri aspetti tecnici del gioco che sono davvero importanti. È stata una bella esperienza".

Il pensiero di Lukaku va ovviamente anche al tecnico che lo ha rilanciato sul panorama internazionale, ovvero Antonio Conte:

"Imparare a vincere è fondamentalmente superare la barriera. Ogni allenatore ha un modo diverso di allenare, ma con Antonio abbiamo davvero imparato come andare oltre i nostri limiti. Era così. Nella seconda stagione siamo stati molto più costanti nel vincere grandi partite. Questo ha fatto la differenza contro grandi avversari. Da giocatore, il gioco italiano è così diverso. È così tattico e tecnico. Devi fare la corsa o il movimento giusto per liberare un altro giocatore. Abbiamo sempre avuto molto possesso palla, quindi giocavamo nella metà campo avversaria. La maggior parte delle volte ci trovavamo spalle alla porta e tutto passava attraverso me. Ricordo di aver parlato con Conte di questo e lui mi disse che se non fossi stato bravo non avrei giocato. Per me è stata una rivelazione. Una volta padroneggiato quell’aspetto, per me tutto è diventato più facile. Il gioco rallentava e potevo controllarlo di più dando più assist. Era davvero qualcosa che volevo fare e volevo sperimentarlo in un altro Paese, e penso che sarebbe stato utile per il resto della mia carriera".

Lukaku è ad oggi il giocatore che ha mosso più denaro nel corso della propria carriera e dei propri trasferimenti in giro per l'Europa:

"Non si tratta di record. Si tratta di vincere trofei. Ho capito quanto sia diverso l’atteggiamento delle persone nei tuoi confronti quando vinci qualcosa. È qualcosa che ho imparato. Nelle conversazioni che ho avuto con Didier Drogba o John Terry o Antonio Conte, il rispetto è diverso quando inizi a vincere. Era qualcosa che volevo davvero. Volevo tanto vincere. Sono andato all’Inter e poi l’abbiamo fatto. Questa è l’unica cosa che conta per me: vincere. Segnare gol, sì, è bellissimo. So di essere in una posizione in cui posso segnare molti gol. Ma vincere trofei, questo ti distingue".

Infine gli viene chiesto di fare un confronto tra l'ex tecnico Conte e il suo attuale allenatore Thomas Tuchel:

"Non mi piace fare confronti. non li farò mai. Questa è un’esperienza nuova, ma dalle conversazioni che abbiamo avuto quello che mi piace di lui è che per ogni partita ha un piano di gioco diverso. Gli allenamenti sono sempre con l’obiettivo di cercare di preparare la squadra alla partita del fine settimana, ed è questo che amo di lui. È qualcosa che gli ho detto nella prima conversazione che ho avuto con lui, ho detto: ‘Guarda, cerco di capire cosa provi a fare con la squadra, ma non l’ho mai capito perché ogni partita era diversa’, Mi piace perché guardo la partita da un punto di vista tattico, non guardo la partita solo per guardare. Cerco di sapere cosa sta facendo la squadra, ed è questo che mi ha davvero incuriosito a venire a giocare per lui. Perché è un allenatore tatticamente molto, molto forte. Ma anche i giocatori che ha a disposizione che, per me, è qualcosa in cui mi sarebbe piaciuto giocare con quei giocatori. Adesso per essere qui sta a noi cercare di conoscerci meglio e di fornire buone prestazioni nel fine settimana".

Romelu Lukaku

Getty ImagesRomelu Lukaku

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