QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

PSG, il DS Leonardo rivela tutto sui casi Messi, Donnarumma e Mbappé

9 OTTOBRE
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Leonardo, direttore sportivo del PSG e uomo di fiducia di Nasser Al-Khelaïfi, rivela molto del mondo PSG in occasione di un intervento al Festival di Trento.

SPORT TODAY

Leonardo Nascimento de Araújo, meglio conosciuto col solo nome di Leonardo, è stato ospite nella giornata di oggi del Festival di Trento nell'evento "Leonardo e il fenomeno Psg”, moderato da Alessandro Grandesso e G.B. Oliver. Nel corso della chiacchierata sono emersi tantissimi retroscena interessanti riguardanti la vita e la carriera professionale dell'ex numero 10 della Selecao, tra cui il passaggio dall'Inter al Milan tra il 2010 e il 2011 e gli insegnamenti ricevuti da Adriano Galliani. 

Più importanti tuttavia sono le rivelazioni di mercato e le accuse che il Direttore sportivo del PSG ha lanciato nei confronti del Real Madrid, reo di parlare ormai da due anni apertamente di Kylian Mbappé, comportamento che Leonardo reputa altamente scorretto e da sanzionare:

"Donnarumma, se posso dire una cosa, è una situazione difficile. Perché mi rendo conto. Ma noi non abbiamo mai contattato Donnarumma prima di giugno. Hanno comunicato che non avrebbero rinnovato, prendono Maignan, poi ci sono state cose interne che sono successe. A giugno si è parlato di questa situazione, abbiamo parlato e deciso di fare così. Non c'è mai stato un lavoro perché andasse via a zero. La vicenda Mbappé è diversa: c'è stato un lavoro, di due anni, che parlano pubblicamente di lui. Come fosse normale. Noi abbiamo comunicato tante volte al Real Madrid che non eravamo contenti. Io penso sia una cosa da sanzionare, non è normale. Stiamo parlando di uno dei migliori al mondo. Non credo sia giusto un tipo di approccio a un giocatore, così, per tanto tempo. Tutti ne parlano. Lui è all'ultimo anno di contratto, ma la loro è una mancanza di rispetto".

L'avvenimento più sensazionale dell'estate di mercato è stato però il passaggio del fenomeno argentino Leo Messi dal Barcellona al PSG. Un trasferimento epocale, che tutti credevamo non si sarebbe mai realizzato per l'attaccamento di Leo alla maglia blaugrana. Le difficoltà finanziarie dei catalani però hanno semplificato non di poco la trattativa, ma dietro c'è stato anche un grande lavoro di Leonardo:

"A me non piace la questione del convincere, il rapporto non può essere mai un favore. È una costruzione, l'arrivo di qualcuno in un posto penso sia molto importante. Gettare le basi per gli anni successivi penso sia molto importante. Incominciamo da Messi, anche se è la fine: si aggiunge a Neymar e Mbappé, poi c'è Parigi, che crea questa cosa. Gestire ed equilibrare questa cosa, non bastano i soldi. Principalmente non è che il PSG investe più soldi degli altri. Sono altri club che hanno degli ingressi superiori al Paris Saint Germain. Non entro in cifre, ma il PSG ha 4/5 o 3/4 degli ingressi di altre squadre, con molti più debiti. Il PSG paga tutti i suoi investimenti. Torno a Messi: era convinto di rimanere al Barcellona, noi avevamo dei contatti, perché è chiaro, abbiamo parlato. Poi non c'è stata mai l'idea vera di chi avesse l'intenzione. Abbiamo gettato le basi per scambiare idee, questo ci ha messo in una posizione più facile quando il Barcellona quando non rimane. Da lì parte ed è stato bellissimo, è stato un colpo per tutti, perché è un giocatore mondiale. Il modo in cui arriva... È il primo trasferimento che fa Messi, uscire di lì e cambiare, è una cosa nuova. Ha un silenzio impattante, arriva come fosse l'ultimo, parlando poco, salutando tutti. È una persona che ti fa ammirarlo sin dal primo momento".

Infine le ambizioni Champions di una squadra che nelle ultime sessioni di mercato ha speso l'impossibile, ed è dunque condannata alla vittoria per non scadere nell'ormai classico fallimento di fine maggio:

"Il Bayern Monaco è una squadra solida, il City è come noi, cresciuto moltissimo negli ultimi anni, ha un allenatore che è lì da sei anni e ha dato una impostazione mentale. Lì abbiamo battuti, sì, ma abbiamo anche perso prima. Siamo in questo gruppo di squadre che può vincere. L'arrivo di calciatori importanti, tutti ad hoc per il bisogno del PSG: è vero abbiamo preso giocatori che hanno un impatto importante, ma sono arrivati a zero: noi non abbiamo pagato Messi, Wijnaldum, Donnarumma. Gli stipendi c'erano già, oppure anche minori. L'unico che abbiamo comprato è stato Hakimi: volevamo lui, è andata così. Ma il momento era diverso per gli altri, che sono arrivati a zero. Abbiamo grande responsabilità, c'è grande attesa, ma siamo comodi in questa posizione. Non possiamo dire "Non vogliamo vincere la Champions". La cosa bella è che Parigi è diversa, è in un contesto così ad ampio raggio, nel bene e nel male, c'è un impatto enorme per tutto quel che succede. Vincere la Champions a Parigi penso sarà talmente diverso... Non l'ha mai vinta, ma mettere il calcio a livello di tutte le altre cose di Parigi sarebbe la consacrazione. Come è stata la Francia campione del Mondo, far vincere il PSG sarebbe un momento straordinario".

Leonardo

Getty ImagesLeonardo

NOTIZIE CORRELATE