Ora che la carriera dirigenziale lo ha riportato in
Catalogna in qualità di
ds del
Barcellona,
Jordi Cruijff può raccontare a cuore libero le difficoltà di una carriera spesso messa all'angolo dal paragone col padre
Johan: "Mi sono ritagliato il mio spazio solo quando mi sono trasferito in
Inghilterra, da ragazzo non è stato facile, mi paragonavano a qualcosa di immortale" rivela a
FourFourTwo "Papà era speciale: poteva parlare 3 minuti con la Regina dei Paesi Bassi e 20 con la donna delle pulizie. Non ha mai finito la scuola e adesso ci sono circa 300 campi a lui intitolati nel mondo, dove anche bimbi con bisogni speciali possono giocare al calcio. Io stesso avevo brutti voti a scuola e mi vietò di giocare al calcio per un mese: pretendeva avessimo un piano B".

Getty ImagesBarcellona