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Brasile-Argentina, il capo della sicurezza si "giustifica": "Non abbiamo usato armi letali"

23 NOVEMBRE
CALCIO/CALCIO INTERNAZIONALE

Le dichiarazioni, dopo la violenta repressione ai danni dei tifosi argentini sugli spalti, ha fatto molto discutere

SPORT TODAY

È triste consuetudine che gli argentini subiscano dure repressioni in terra brasiliana. Capitò anche ai tifosi del Boca Juniors recatisi a Rio de Janeiro per assistere alla finale della Copa Libertadores contro il Fluminense, picchiati dalla polizia brasiliana all'ingresso dello stadio Maracana lo scorso 4 novembre. L'ultimo caso riguarda invece l'azione brutale della sicurezza dello stesso stadio contro i tifosi della nazionale Albiceleste che si sono recati a godersi la partita giocata martedì per il sesto appuntamento delle qualificazioni sudamericane, poi vinta peraltro 1-0 dai ragazzi di Scaloni grazie al gol di Otamendi.

Nelle immagini che sono state catturate in quel momento e poi diffuse in tutto il mondo su ciò che hanno vissuto i supporter ospiti, appare chiaro che ogni agente di polizia coinvolto è stato visto picchiare e reprimere a colpi di manganelli, piuttosto che intento a gestire la situazione nel modo corretto. In tanti hanno effettivamente riconosciuto che non c'era alcuna intenzione di prevenire, tanto da far scattare persino la reazione di alcuni giocatori intenti ad assistere alla scena in campo come Emiliano Martinez.

Indignazione per l'operato della polizia. Ma dalle forze dell'ordine nessun passo indietro

I responsabili della sicurezza hanno tuttavia ribadito di aver agito in modo perfetto, giustificando persino i colpi e le lesioni agli argentini. «Inizialmente è stata usata la verbalizzazione. Poi abbiamo dovuto usare il manganello. È stato usato materiale non letale, come proiettili di gomma. Non è stato usato il gas, siamo stati molto tecnici», ha detto Vagner Ferreira a Sport TV, facendo indignare svariati tifosi e addetti ai lavori.

Il colonnello, capo delle forze di sicurezza dello stadio, si è poi detto fortemente in disaccordo con l'idea che entrambe le tifoserie condividessero gli spalti e ha dato la colpa all'organizzazione generale e alla Polizia Militare di Rio de Janeiro. E nonostante la forza della reazione abbia provocato diversi feriti, il comandante del Battaglione Specializzato di Polizia dello Stadio si è giustificato avvertendo che «a ogni azione corrisponde una reazione. La storia è piena di tifosi che hanno avuto uno scontro importante con le forze di sicurezza», ha concluso.

Brasile-Argentina, Scontri al Maracana prima di Brasile-Argentina

Getty ImagesGli scontri tra le forze dell\'ordine brasiliane e i tifosi argentini al Maracanà

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