Finalmente playoffs

Sembrava che non arrivassero mai, ed invece adesso ci siamo: per il basket italiano è giunto il momento dei playoffs.

Il percorso è stato durissimo per tutti, in particolare per le squadre che se la sono dovuta giocare con il Covid (vedi Brindisi) nell’ultima parte della stagione, ma che adesso, almeno osservando l’ultima uscita di stagione regolare, sembrerebbero essere a posto, o quasi (vedi Sassari). Insomma, di argomenti per presentare questa prima giornata, con l’inedito delle quattro serie tutte nella stessa serata, ce ne sono parecchi.

Senza tornare sulle polemiche del calendario supercompresso e dei quarti che si sarebbero potuti comodamente svolgere al meglio delle tre partite, mi chiedo solo che senso abbia giocare di giovedì pomeriggio alle 17.30 una partita come Armani-Trento, che un “po’ “ di appeal televisivo ce l’avrebbe anche, quando a quell’ora (e basta guardare il traffico nei grandi centri urbani) la gente non è certo pronta a mettersi davanti alla tele .

Piuttosto meglio, allora, come fanno anche gli americani in NCAA, due partite in contemporanea alle 19 e due alle 20.45, con la sovrapposizione e una scelta da fare da una parte, ma con molto più pubblico poteziale dall’altra. Ma lasciamo (per ora) le polemiche nel cassetto, ed andiamo a capire cosa potrebbe succedere in questa prima tornata. 

Intanto Milano che, con il primo posto, tra tutte le squadre di “seconda fascia” che poteva trovare ha finito col prendere quella più in forma del momento. La Dolomiti Energia scesa in campo lunedì sera a Bologna ha fatto vedere tantissime cose eccellenti, partendo da Gary Browne per passare da Maye ed arrivando a Lele Molin, che finalmente sta avendo il palcoscenico giusto per mostrare le sue eccellenti qualità di capo allenatore (dopo una vita da vice). Per Milano non sarà facile e non solo per la sconfitta di qualche settimana fa a Trento in campionato: nel basket (e la fatica in Eurolega del Barca con lo Zenit lo dimostra), l’inversione prima-ottava non è poi così scontata come in altri sport.

Sulla carta, il turno più agevole potrebbe averlo Brindisi, che, dopo i giustificatissimi problemi di recarburazione subiti nei due recuperi post virus, ha fatto vedere con Varese che le cose stanno velocemente migliorando. Trieste ha già compiuto un mezzo miracolo ad agganciare la post season e non sembrerebbe avere gli accoppiamenti giusti per giocarsela fino in fondo con i pugliesi. Per i giuliani la differenza la potrebbe fare lo stato di forma di Fernandez che, ultimamente, ha avuto problemi fisici.  

Tra Bologna e Treviso sarà una serie tra due squadre che non si può certo dire che ultimamente abbiano mostrato una forma smagliante. La De' Longhi ha chiuso la stagione regolare in netto calo, così come la Virtus che ha l’aggravante anche dell’uscita dalla Eurocup. Con Trento le V nere hanno mostrato molti punti critici, soprattutto se pensiamo a che momento della stagione stiamo vivendo.

Per finire, Venezia-Sassari, quella che doveva essere la serie più bella di questi quarti e che invece potrebbe finire come la più scontata. La Reyer, nonostante  l’ombra degli infortuni (che l’ha accompagnata per tutta la stagione) che aleggia ancora sul Taliercio parte adesso come favorita, e non solo per il fattore campo (che senza pubblico conta davvero poco).

Le polemiche legate alla sospensione di Pozzecco e la sconfitta, per certi versi incredibile, subita a Desio con una Cantù che non si giocava davvero nulla, fanno davvero pensare a quello che sta succedendo all’interno del club sardo e a come lo stesso potrà affrontare la pressione di un playoffs di questo calibro.

Guido Bagatta

Getty ImagesEmanuele Molin, allenatore dell\'Aquila Trento