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Eurolega-FIBA, il muro contro muro che fa male al basket

25 FEBBRAIO
BASKET

Il paradosso della contemporaneità tra la partita dell'Armani in Eurolega e quella dell'Italia in Islanda nelle qualificazioni ai Mondiali 2023 ennesima conferma della mancanza di dialogo tra le istituzioni che danneggia la pallacanestro non solo a livello d'immagine.

GUIDO BAGATTA

Rieccoci qua, giusto in tempo per farci qualche domanda sull’assurdo rapporto tra Eurolega e FIBA e stiamo parlando ovviamente di pallacanestro. Dopo otto anni di discussioni infinite, mai un incontro serio tra le due parti, con la FIBA che non si è mai adattata al ruolo di (ovvia) seconda della classe, ci siamo ritrovati ancora una volta con l’assurda contemporaneità di due incontri che ci riguardavano molto da vicino. In Eurolega, l’Armani ha giocato (e perso) al Pireo con l’Olympiacos, praticamente alla stessa ora la nostra Nazionale scendeva in campo in Islanda, per le qualificazioni ai Mondiali 2023. Anche gli azzurri hanno perso (dopo due supplementari), ma questo non importa più di tanto per il discorso che, ancora una volta, ci troviamo sul piatto. 

A parte qualche sacca “felice” il nostro basket non sta vivendo un momento particolarmente positivo, alle prese com'è con i mille problemi che tutti sappiamo e con un calcio ancora più aggressivo nel tentativo di riprendersi soldi e spazi lasciati in frigo per troppo tempo. E proprio tenendo presente questo concetto, spiegatemi che senso abbia avuto programmare i due incontri nella stessa serata. Di chi sia la “colpa” me lo posso immaginare, ma ha poca importanza, quello che conta è che gli appassionati di pallacanestro (ed abbonati a Sky, visto che la nostra Nazionale va a pagamento, come, ovviamente, l’Eurolega) si siano trovati con questa assurda sovrapposizione, anche se poi la sorte ha voluto che la partita degli Azzurri sia finita dopo due overtime e che quindi, qualcuno, qualcosa dell’Italbasket sia  riuscito a vederlo. 

Ovviamente, in questi anni, l’Eurolega, avendo in pancia 18 proprietà “pesanti”, ha sempre fatto vedere i muscoli alla FIBA, andando dritta per la propria strada. Se la Lega di Bartomeu ha un torto, è quello di non aver mai voluto mollare un centimetro a quelli di Losanna dando alla FIBA, come unico contentino, il blocco dell’Eurocup durante le finestre delle nazionali. In questo modo, ad esempio, l’Italia ha potuto schierare Pajola, Mannion, Tessitori, Vitali e Tonut che, altrimenti, avrebbero dovuto rimanere in forza ai loro club, come è successo per Melli e Datome. 

Poca roba, sinceramente, perché il nodo vero è rimasto tale, impossibile da sciogliere, anche perché la FIBA ha continuato a rimanere su posizioni desuete e fatiscenti, rifiutandosi di modulare il calendario delle nazionali su quello dell’Eurolega. La federazione internazionale si continua a comportare come quando era l’unico player in ballo e come quando, con l’arrivo dell’Eurolega stessa, non capendo cosa stesse succedendo, aveva continuato a sottovalutare, se non ignorare, “l’avversario”. 

Tutti sappiamo poi come è finita, con le coppe farsa della FIBA che, anno dopo anno, sono diventate due competizioni da avanspettacolo, ma sempre con la stessa FIBA bloccata su un qualsiasi tipo di concessione o accordo con i più forti competitors. A Losanna sono cambiati gli uomini che comandano, ma alla fine tutti pensano ancora di essere dei piccoli Boris Stankonvic, colui che ha cambiato la pallacanestro, rivoltandola come un calzino. Lui era davvero bravo, ma ha comandato e vissuto la pallacanestro mondiale negli anni settanta/ottanta/novanta. Tre ere glaciali fa….

GUIDO BAGATTA
Eurolega

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