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Wimbledon, Wilander guarda con ottimismo a Sinner

3 LUGLIO
TENNIS

L'ex campione svedese punta sull'Azzurro: "E' molto migliorato, vincerà Slam una volta perfezionato fisico e servizio".

SPORT TODAY

Dopo aver vinto 7 Slam Mats Wilander, NR. 1 del Ranking dal settembre 1988 al gennaio 1989, è stato allenatore (di Marat Safin, tra gli altri) e ora commenta l'amato tennis.

Jannik Sinner è un pupillo del 'terraiolo' svedese, che in una lunga intervista a 'Il Corriere della Sera' spiega che ci voglia pazienza e lavoro per vedere il ragazzo di San Candido al vertice del suo sport: "Tutto cambia dal rosso all'erba, posizionamento sul campo, spostamenti, aggressività: sul verde è più facile che Jannik ritrovi la naturalezza del suo tennis, ma ci vuole tempo. Ogni aspetto del suo gioco è migliorato, dal servizio al fisico, dagli spostamenti alla maggiore varietà dei colpi; ha 21 anni, fame e talento. Al momento è giocaatore da veloce, la terra sarà l'ultima superficie in cui sarà a suo agio: non ha paura, lasciatelo tranquillo, con meno aspettative si gioca più leggeri".

Sono la completezza fisica e il servizio le rifiniture da intraprendere: "Non ci sono dubbi sulla tenuta fisica di Sinner, è partito magrolino, sta mettendo su muscoli: non va paragonato ad Alcaraz, più muscoloso; Carlos era già uomo minorenne, oggi è un giocatore formato. Jannik deve mettere su massa, lo stesso hanno fatto Djokovic, Murray, Zverev. Tra 2-3 anni avrà raggiunto la conformazione adulta. Se fossi il suo coach, mi concentrerei sul servizio: è un'arma che deve portare punti gratuiti e far sì che possa rifiatare quando batte; siccome il suo gioco in difesa non è ancora all'altezza, deve sempre avere a puntino quello a servizio. Ha altezza da sfruttare e angoli da variare lassù: non ha ancora trovato il ritmo perfetto, né il movimento ideale".

Non c'è mancanza di personalità nell'altoatesino: "Anche se avrebbe dovuto superare sia Rune a Montecarlo che Alcaraz a New York, non penso che Jannik soffra il carattere altrui: ritorniamo al punto di partenza, un servizio perfezionato lo aiuterà a prendere il controllo contro avversari di personalità. Medvedev? Di lui soffre gli angoli e il poco ritmo che il russo concede. Sono Alcaraz e Djokovic i favoriti a Wimbledon, Jannik potrà vincere su tutte e quattro le superfici, da ultimo Parigi; non si può affermare che Novak sia il migliore della storia, la leggenda dei 'Big Three' sopravviverà ai singoli".

 

 

Mats Wilander

Getty ImagesEx campione svedese

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