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Wimbledon 2022 senza Federer: "Sarei sorpreso se ci fossi..."

17 NOVEMBRE
TENNIS

“Prevedo un mio ritorno solo in estate. Voglio vedere di cosa sono capace un’ultima volta”: queste le parole dello svizzero in vista della prossima stagione.

SPORT TODAY

Qualche giorno fa era stato il suo allenatore personale a rompere il silenzio informando tutti i fan della situazione legata a King Roger. Oggi ha voluto dire la sua anche il diretto interessato, ovvero Roger Federer che purtroppo non ha novità esaltanti ne tanto meno buone notizie per i suoi tifosi e tutti i fan del tennis.

Chi si aspettava un ritorno in campo nei primi mesi del 2022 rimarrà certamente deluso visto che i tempi di recupero si stanno allungando. Niente Australian Open e niente Wimbledon, questa la decisione del tennista svizzero che non vuole e non può forzare le tappe del suo recupero fisico.

Già dai discorsi di Ljubicic, si era compreso bene che Federer non potesse mai partecipare agli Australian Open ed infatti lo svizzero ha confermato le parole del suo coach, spiegando anche le tappe del suo recupero fisico e di un suo ritorno in campo: “Potrò riprendere a correre tranquillamente a gennaio e a ricominciare le sessioni in campo spingendo e forzando completamente intorno a marzo o aprile. Ad oggi prevedo il mio ritorno in un match ufficiale nell’estate del 2022″.

Una data che farà naturalmente saltare la presenza dell’elvetico sull'erba del suo amato Wimbledon: “Sarei estremamente sorpreso se riuscissi ad essere in campo a Wimbledon. Quest’estate col mio staff e i medici abbiamo deciso di suturare la lesione al menisco, il che comporta dei tempi di inattività lunghi. I medici hanno quindi colto l’occasione per curare anche la mia cartilagine. La combinazione di questi due interventi richiede pazienza e prudenza”.

Inevitabile che il pensiero di tifosi e addetti ai lavori possa finire su una parola drammatica come "ritiro", King Roger lo sa bene, ma per adesso, vuole escludere questa prospettiva. “La mia ambizione è vedere di cosa sono capace un’ultima volta. Ciò che mi sprona e mi motiva è poter dire addio a modo mio e su un campo da tennis. Ecco perché do tutto me stesso nella mia riabilitazione. Metto subito in chiaro che, la mia vita non crollerà se non giocherò di nuovo una finale di un torneo dello Slam. Ma tornare a calcare simili palcoscenici, riassaporare quelle sensazioni sarebbe l’ultimo sogno. E, sinceramente, io ci credo ancora. Credo in questo tipo di miracoli“.

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