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Goran Ivanisevic ha vinto da wild card Wimbledon (edizione 2001) e ora allena Novak Djokovic: perciò le riflessioni a 'Sportske Novosti' sono quanto meno interessanti, abbracciando rivalità presenti e future del tennis.
"La questione del ricambio generazionale è un po' stupida, va avanti da 6-7 anni: prima son arrivati Medvedev, Rublev, Khachanov, Shapovalov e Auger-Aliassime, ora con Sinner, Alcaraz e Rune. Alcaraz gioca da poco a questi livelli, ma Medvedev è qui da cinque o sei anni. Non sono giocatori nati ieri: sono tutti forti” spiega il 51enne croato, che ha visto sfumare, per mano del rampante murciano, la possibilità di accompagnare Djokovic verso il Grande Slam.
New York è dietro l'angolo (Djokovic non giocherà a Toronto, presentandosi al Masters 1000 di Cincinnati) e rappresenta già una occasione di rivincita, dopo la vittoria del serbo in semifinale a Parigi e quella dello spagnolo nell'ultimo atto di Londra: “Alcaraz è il campione in carica e Sinner è l’unico che può minacciarlo insieme a Novak; il gioco di Sinner crea grattacapi a Carlos, sinora hanno dato vita a sfide molto interessanti; chi ama il tennis seguirà nel corso degli anni la loro rivalità, quando battagliano c'è agonismo, qualità, si vede di tutto. Se Medvedev gioca bene nei match cruciali è un giocatore fenomenale, ha già vinto il torneo proprio contro Novak. Stiamo parlando di giocatori giovani: è normale che da ora in avanti i favoriti siano le nuove leve, ma c’è ancora qualcosa da chiedere agli anziani e Novak è un dinosauro”.
L'orizzonte di Carlos Alcaraz è infinito: “Come persona è fenomenale e come giocatore è quasi inutile che se ne parli, è un miracolo per l’energia che mette in campo, la maniera in cui gioca: è il solo che può superare i 23 Slam di Novak. Solo Djokovic e Sinner possono rimanere a lungo in partita contro Carlos, il suo ritmo ti condanna a fare le valigie e a tornartene a casa".
Getty ImagesAllievo e maestro a Wimbledon