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Tennis, Berrettini elogia Sinner e crede nella Coppa Davis

27 OTTOBRE
TENNIS

L'allenatore Santopadre ha rivelato: "Matteo mi ha detto "Vincè, dobbiamo inventarci qualcosa per batterlo prima o poi questo Djokovic"".

SPORT TODAY

A La Gazzetta dello Sport, Matteo Berrettini ha spiegato come è riuscito a crescere così in fretta negli ultimi due anni: "Ora sono un uomo e un giocatore diverso - ha detto il martello romano -. Ho imparato molte cose, anche dalle sconfitte e dalle delusioni, e con loro sono cresciuto. Mi hanno insegnato ad avere pazienza - ripete sempre il numero 1 italiano -. Che alcune cose della vita vanno semplicemente accettate e non possono essere cambiate, mi hanno insegnato che non ci vuole fretta".

Berrettini è il miglior italiano in circolazione e in vista della Coppa Davis è pronto a caricarsi gli altri azzurri sulle spalle: "Stavolta sulla carta siamo davvero fortissimi, una squadra completa. E di solito in questa competizione giocare in casa aiuta, sono sicuro che Torino dopo le Finals ci darà una bella spinta".

L'altro azzurro protagonista sarà sicuramente Sinner: "Gli ho fatto i complimenti - ha detto Matteo dopo la partita vinta con Popyrin a Vienna (oggi secondo turno contro Basilasvili)-. È un giocatore impressionante, gioca come un veterano e brucia le tappe con una velocità pazzesca. Quando mi sono allenato con lui la prima volta ho capito che non era un giocatore come tutti gli altri".

Nell'intervista c'è spazio anche per Vincenzo Santopadre, allenatore di Berrettini, che da sempre giudica il romano un "capoccione": "Capoccione nel senso positivo del termine - racconta l'ex professionista che segue Berrettini da quando era piccolo -. Forse è la sua qualità migliore, non accontentarsi mai. Dopo la finale di Wimbledon, un traguardo comunque storico per un giocatore italiano, mi ha subito detto "Vincè, dobbiamo inventarci qualcosa per batterlo prima o poi questo Djokovic". Perché lui è così, ha il costante bisogno di lavorare e migliorarsi".

 

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