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"Desideravo diventare un professionista, ho realizzato il mio sogno: adesso ho aperto il cassetto e ne inseguo altri, come diventare NR. 1 del Ranking, o vincere uno Slam; se non li centrerò vorrà semplicemente dire che non erano obiettivi alla mia portata, l'importante è inseguirli senza cambiare me stesso. La partita della vita? Sarebbe stato bello giocarla contro Federer.." spiega l'Illusionista di Carrara "Nel tennis sono le emozioni l'avversario peggiore, molti top - 100 riescono a battere un top - 10, questo vuol dire che i valori sono sempre più appiattiti, perciò i grandissimi emergono per la loro forza mentale. Si fa alla svelta a salire in alto, ma quando cadi è uno sport che viene persino da rifiutare: per esempio ho patito un pizzico di pressionte tra Amburgo e Bastad, la metterò nel mio bagaglio di esperienza".
Il bilancio di un anno in crescita si mescola alla trasferta che si è in procinto di fare Oltreoceano: "Non ho punti da difendere, proverò a fare bene; esordirò in Canada, invece mi legano a New York i ricordi della finale da U 18, è una città con molta energia, incredibile. Quest'anno sono migliorato anche a livello fisico e di autostima, il mio punto di riferimento è Alcaraz, il Re Mida del nostro sport, perché ciò che tocca, diventa oro: spero di poterlo battere ancora, perché è un amico e fonte di ispirazione: non sono solo Jannik e Novak a poterlo battere in uno Slam, ci sono vari giocatori che possono dargli noia e altri ne sbocceranno".
Getty ImagesLorenzo Musetti