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Internazionali d’Italia story – la delusione che lascia l’amaro in bocca

6 MAGGIO
Tennis/INTERNAZIONALI D'ITALIA

La finale del 1994 promette emozioni tra due campioni dal tennis offensivo e spettacolare come Sampras e Becker, ma l’esito del duello sarà ben diverso dalle aspettative.

SPORT TODAY

Corre l’anno 1994 e c’è grandissima attesa al Foro Italico per l’atto conclusivo del torneo maschile tra due campioni del calibro di Pete Sampras e Boris Becker, giocatori che mal digeriscono la terra battuta, ma capaci comunque di arrivare a contendersi l’ambito trofeo romano.

Le aspettative sono elevate perché non si tratta della classica finale tra terraioli in cui ci si deve armare di santa pazienza per ogni scambio tendente all’infinito con una ripetitività indubbiamente noiosa e con un esito deciso più dalla resistenza fisica che dalla tecnica; lo statunitense e il tedesco hanno, infatti, caratteristiche opposte a quelle degli specialisti sul rosso con un gioco basato sul serve & volley e il desiderio di chiudere il punto con un colpo vincente senza dover dipendere dall’errore dell’avversario.

Per quanto appena scritto, ci approcciamo alla visione di questo duello con il desiderio di trascorrere un pomeriggio divertente e ricco di emozioni con lo sguardo incollato al televisore anche perché, a quei tempi, la TV ha un numero di pollici ben inferiore rispetto ai megaschermi del ventunesimo secolo.

Il primo game regala subito una immediata sorpresa con il break messo a segno a freddo dal teutonico ai danni dell’americano, ma da quel momento in poi inizia un vero e proprio monologo di Pistol Pete che non trova la minima resistenza da parte di un Becker lento e impacciato, nell’occasione svuotato di ogni energia fisica e mentale: l’incontro si trasforma presto in una sorta di esibizione agonistica con Sampras che si impone senza far fatica con l’umiliante punteggio di 6-1 6-2 6-2 davanti ad un pubblico incredulo.

È proprio vero che le delusioni maggiori arrivano quando si nutrono grandi aspettative perché ci ricordiamo il dispiacere per non aver sostanzialmente assistito ad uno spettacolo che sembrava, invece, scontato alla vigilia: un po’ come pagare il biglietto di un film che non viene trasmesso all’ultimo momento.

Tornando al tennis giocato, per Sampras si tratta però di un successo effimero perché al Roland Garros viene poi sconfitto nei quarti dal connazionale Jim Courier e la sua carriera termina senza mai sfatare il tabù parigino; a parziale consolazione, il nativo di Potomac vive comunque una stagione straordinaria nel 1994 con tre Slam messi in bacheca (Australian Open, Wimbledon e Us Open) al quale aggiunge anche il successo alle ATP Finals in finale proprio su Boris Becker e una leadership nella classifica ATP che non viene mai messa in discussione nel corso di quell’anno. Da non dimenticare, inoltre, che Pete rimane a lungo in testa alla classifica degli Slam vinti in campo maschile prima dell’avvento del leggendario trio Nadal-Federer-Djokovic con i Big Three che lo eliminano inevitabilmente dal dibattito sul miglior tennista di tutti i tempi.

Decisamente peggio va al tedesco che, a nostro avviso, rimane il più forte giocatore a non aver mai vinto un torneo sulla terra battuta: oltre al k.o. con lo statunitense a Roma, in effetti arrivano altre cinque sconfitte in finale sul rosso per Bum Bum che vanta comunque sei titoli dello Slam in bacheca, compresi i tre indimenticabili successi sull’erba londinese di Wimbledon.

Boris Becker, Pete Sampras

getty imagesBoris Becker, Pete Sampras

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