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Una edizione degli Internazionali d’Italia davvero speciale quella che è andata in scena nella capitale romana con il nostro diario di giornata a tenervi compagnia per un’ultima volta.
Promosso
Il trionfo di Novak Djokovic ha un sapore unico per il serbo perché arriva dopo mesi sofferti in cui, ad un certo punto, non poteva neanche più prendere parte ai tornei del circuito ATP. Non ci interessa entrare nel merito di vaccini e Covid, non essendo neanche il nostro campo, però amiamo lo sport e ci teniamo che rimanga uno spazio di libertà e uguaglianza in cui l’unica discriminante sia il merito: il successo di Nole è quindi un invito a non mollare mai davanti alle avversità della vita e di come le cose possano cambiare repentinamente in meglio grazie alla passione e al duro lavoro.
Bocciato
Perdere con il n. 1 al mondo non è un disonore, però il modo in cui Stefanos Tsitsipas cede a zero la prima frazione di gioco lo è; nel complesso, ci saremmo attesi una maggiore resistenza dall’ateniese desideroso di vendicare il ko subito nella finale del Roland Garros di un anno fa, tuttavia la sensazione è che il greco possa battere giocatori del calibro di Nole o Rafa soltanto quando non si esprimono al top.
Rimandata
Aveva già fatto un miracolo a raggiungere la seconda finale in due settimane con rimonte ai limiti dell’incredibile, motivo per cui Ons Jabeur non merita di finire dietro la lavagna dopo il duplice 6-2 rimediato da Iga Swiatek oggettivamente più forte e più fresca della tunisina; per la 27enne di Ksar Hellal rimane, inoltre, la consapevolezza di essere ormai tra le tenniste più forti al mondo.
La delusione più grande
Sono mancati i giocatori italiani in questa edizione del Foro Italico dove soltanto Jannik Sinner è riuscito a raggiungere i quarti nei tornei di singolare mentre la coppia formata da Fognini e Bolelli è stata fermata in semifinale nel doppio dai futuri vincitori Mektic e Pavic; a parziale giustificazione, ci sono le assenze per infortunio di Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, senza dimenticare che lo stato di salute del nostro tennis è, senza dubbio, superiore rispetto a quello emerso invece nella capitale romana.
Che sorpresa!
Molto bella la scelta della FIT di devolvere l’1% dell’incasso, pari a 160.000 euro, alla federazione ucraina per il sostegno ai giovani giocatori costretti ad abbandonare il loro paese; più in generale, coraggiose e condivisibili le dichiarazioni del presidente Angelo Binaghi che ha rivendicato l’autonomia dello sport, principio in cui crediamo fortemente anche noi.
Non ci rimane quindi che salutarvi, sperando di avervi trasmesso le tante emozioni vissute nel corso di questa splendida settimana romana.
getty imagesOns Jabeur