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Una vittoria incredibile quella dello spagnolo, ottenuta dopo un'operazione al piede. E Fognini sa cosa vuol dire subire un intervento: "Tra l'altro è stato proprio Rafa a spingermi a farlo, ne avevamo parlato a Montreal, durante il torneo, e avere il suo parere è stato importante. Il nostro è un fisico che chiede tanto. Non siamo battitori, il nostro gioco è impostato sulla corsa e se non stai bene fai molta fatica. Per un campione come lui da un lato è facile, perché mentalmente è davvero di un altro pianeta. Dopo quello che ha passato, il suo risultato lascia davvero a bocca aperta e non si può che ammirarlo".
Fognini è stato l'unico italiano a battere Nadal in uno Slam e per di più in rimonta: "Ne parlavo proprio l'altro giorno con Josè Perlas, che era con me in quello Us Open del 2105. Bei tempi.... Me lo sono guadagnato perché ci credevo, sono rimasto lì credendo nel mio tennis. Ammetto che mi sono rivisto qualche spezzone di quella partita, ricordo che il giorno dopo ero completamente prosciugato di energie".
E su come reagirà Djokovic al 21esimo Slam di Nadal, Fognini non ha dubbi: "Per come lo conosco, penso che abbia il sangue che bolle nelle vene. Da un lato sarà quasi contento, perché queste sono le sfide che gli danno motivazione. Avrà pensato, "Bravissimo, hai vinto... Ci rivediamo a Parigi". È molto competitivo, lo ha dimostrato in questi anni. Però, ecco, Rafa se vuole ti vince anche Parigi e fa 22. Chi preferisco tra i due? Sono fenomeni irripetibili nella storia del tennis. Non me ne vogliano Rafa e Nole ma io nasco e resto Federiano. Se devo comprare un biglietto, lo compro per vedere Roger Federer".
Getty ImagesNadal e Fognini