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Emma Raducanu, la ragazza dei record

12 SETTEMBRE
TENNIS

Col suo trionfo agli US Open femminili, totalmente inatteso alla vigilia, la giovane britannica ha stabilito una notevole serie di primati. Vediamo quali.

SPORT TODAY

Sono innumerevoli i record battuti da Emma Raducanu con la sua straordinaria vittoria nel singolare femminile degli US Open, nella cui finale ha rifilato un 6-4 6-3 in un’ora e 51 minuti di gioco, quindi una partita molto più lottata di quanto non dica il punteggio, alla canadese Leylah Fernandez. E’ stata la prima finale Slam tra teenager dal 1999, da quando Serena Williams a 17 anni e 11 mesi sconfisse Martina Hingis, 18 anni e 11 mesi e allora numero 1 del mondo, cinque posizioni più su di Serenona.

A 18 anni, 9 mesi e 28 giorni, Raducanu è la più giovane vincitrice di un torneo del Grande Slam da Maria Sharapova, che vinse Wimbledon 2004 a 17 anni e 2 mesi. Poi è la prima britannica a vincere uno Slam da Virginia Wade a Wimbledon 1977 e la prima agli US Open, e ci era riuscita sempre Virginia Wade, ieri presente in tribuna a fare il tifo, nel 1968, ma allora si giocava sull'erba di Forest Hills, sempre a New York, inoltre Emma è la terza del Regno Unito a vincere nella Grande Mela, la prima era stata Beth Nuthall nel 1930 negli allora US Championships.

Non basta: è la prima tennista in assoluto, uomini compresi, a vincere uno Slam partendo dalle qualificazioni, oltretutto senza perdere nemmeno un set in dieci partite, e nei sette match del tabellone principale le avversarie non hanno mai conquistato più di 4 game, l’unica che ci è riuscita, nel secondo turno delle qualificazioni, era stata la georgiana Mariam Bolkvadze, battuta 6-3 7-5. Infine, ma probabilmente si potrebbe continuare ancora, è la prima tennista a vincere uno Slam al secondo tentativo: a Wimbledon, due mesi fa, era arrivata agli ottavi di finale entrando in tabellone grazie a una wild card, dato che era numero 338 del mondo, ovviamente senza perdere un set in tre incontri, ma si era poi ritirata, colpita da un attacco di panico, contro l’australiana Alja Tonljanovic quando era sotto 6-4 3-0.

Una finale, quella contro Fernandez, che sei giorni fa ha compiuto 19 anni, non bellissima ma tra due tenniste incredibilmente propositive che hanno tenuto un livello di gioco molto alto e quindi, inevitabilmente il numero degli errori gratuiti è stato maggiore di quello dei punti vincenti. In certi momenti ha anche prevalso la tensione, come è naturale che sia per due tenniste che prima del torneo erano 150 del mondo Raducanu e 73 Fernandez, ma alla fine ha vinto la più solida mentalmente e forse anche tennisticamente, che aveva già avuto la meglio nell'unico precedente, 6-2 6-4 al secondo turno del torneo di Wimbledon juniores del 2018.

Una finale anche multietnica, giocata dalla numero 150 del mondo, Emma, che è nata a Toronto da padre rumeno e mamma cinese ed è cresciuta a Londra, e dalla numero 73, Leylah, nata a Montreal da padre ecuadoriano e mamma filippina e difende i colori del Canada. Da lunedì Emma salirà al numero 23 e Leylah al numero 28 del mondo. Una doppia favola che ha dell'incredibile, che ha dato vita alla finale Slam forse più inattesa della storia del tennis, ma queste due ragazze hanno tutte le possibilità di ripetersi. Nel firmamento del tennis sono nate due stelle. Per giunta luminosissime.

Emma Raducanu

Getty ImagesEmma Raducanu

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