QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

La rissa più gigantesca della storia dello sport

4 AGOSTO
NON SOLO SPORT

Il 19 novembre 2004 ad Auburn Hills ci fu un episodio che non si limitò alle botte tra i giocatori, ma coinvolse anche il pubblico: si tratta della rissa tra le squadre NBA dei Detroit Pistons e degli Indiana Pacers.

SPORT TODAY

Molti ricordano la rissa tra Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic nel derby di Coppa Italia di due stagioni fa tra Inter e Milan, più che altro per la caratura dei personaggi e soprattutto per il fatto che il calcio in Italia oscura ormai totalmente gli altri sport (in questo caso per fortuna) anche in fatto di risse. Ma di risse individuali, nello sport, ce ne sono state anche di peggiori, come quella tra Larry Bird dei Boston Celtics e Julius Erving dei Philadelphia 76ers, che nel 1984 si presero reciprocamente per il collo provocando poi l'escalation di botte tra i giocatori delle due squadre, o quella che vide Nelson Piquet prendere a pugni e calci Eliseo Salazar, reo, quando era doppiato, di averlo buttato fuori pista nel Gran Premio di Germania 1982 a Hockenheim.

Tuttavia la rissa forse più gigantesca nella storia dello sport, e sicuramente quella più gigantesca del basket NBA, si verificò il 19 novembre 2004. Di fronte, al Palace of Auburn Hills, Michigan, erano i padroni di casa dei Detroit Pistons e gli Indiana Pacers, già protagonisti la primavera precedente di una serie delle finali di Eastern Conference molto tesa e vinta in sei partite da Detroit, che poi vinse il titolo contro i Los Angeles Lakers. Quel giorno le due squadre si ritrovavano per la prima volta di fronte dopo quella serie e, con Indiana in vantaggio per 97-82, fu a 45"9 dalla fine della partita che tutto cominciò.

Il centro dei Pistons Ben Wallace, mentre tentava un canestro, fu colpito da dietro da Ron Artest dei Pacers. Wallace reagì immediatamente dando una manata in faccia all'avversario. Poi si scatenò la rissa tra i giocatori delle due squadre, che venne sedata a fatica. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Artest si sdraiò sul tavolo del segnapunti e prima Wallace gli tirò l'asciugamano, poi un tifoso lo colpì al petto con un bicchiere di plastica pieno di ghiaccio e Coca-Cola, o birra. A quel punto si scatenò l'inferno: Artest si scaglia verso un altro tifoso, non quello che l'aveva colpito, e lo colpisce con un destro, non prima di aver calpestato fratturandogli cinque vertebre il commentatore Mark Boyle, che aveva cercato di fermarlo.

La rissa diventa gigantesca coinvolgendo, oltre i giocatori, anche gran parte del pubblico. Questi i provvedimenti di squalifica che vennero presi dall'NBA: per Indiana, Artest fermato per tutto il resto della regular season, 73 partite, e i successuvi playoff, 30 partite di squalifica a Stephen Jackson, 15 a Jermaine O'Neal, 5 a Anthony Johnson, una a David Harrison e Reggie Miller, che sedeva in panchina perché infortunato; per Detroit 6 a Ben Wallace, una a Chauncey Billups, Derrick Coleman ed Elden Campbell. Ma ci furono anche provvedimenti penali contro i giocatori per aggressione: Artest (che in seguito si cambierà il nome in Metta World Peace), Jackson e O'Neal vennero condannati a un anno di libertà vigilata, 60 ore di servizio alla comunità e una multa di 250 dollari. Pochi giorni dopo, Harrison e Johnson ricevettero una condanna simile, ma a Johnson furono affibbiate 100 ore al servizio della comunità.

NOTIZIE CORRELATE