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Suzuki: la convinzione di Joan Mir

1 MARZO
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"La priorità era rinnovare: Suzuki ha soddisfatto le mie richieste”

SPORT TODAY

Il circus della motoGp è pronto a partire. Da questo weekend infatti, si torna in pista per la prima gara del campionato del mondo. Joan Mir vuole tornare ad essere protagonista esattamente come due stagioni fa, quando regalò il titolo alla casa di Hamamatsu, vent'anni dopo l'impresa di Kenny Roberts.

Dopo il felice exploit del 2020, la stagione successiva doveva vedere la consacrazione del pilota maiorchino sulla moto giapponese, cosa che però non si è assolutamente verificata. Anzi, il 2021 è stato l'anno in cui Mir ha capito di non poter fare nulla contro lo strapotere di Fabio Quartararo e Francesco Bagnaia. Il primo gli ha meritatamente sottratto lo scettro da campione, mentre il secondo lo ha preceduto in classifica generale dimostrando di essere molto più competitivo e confermandosi futuro pilota da battere nella lotta al titolo.

Il maiorchino ha chiuso terzo nel mondiale, a 70 punti da El Diablo e a 44 dal pilota Ducati. Dopo una stagione per niente facile, Mir si era proposto di capire bene le strategie della casa giapponese per l'immediato futuro. 

Già, perché Joan Mir era anche molto legato a Brivio, manager che ha preso la strada della Formula Uno. Lui era senza dubbio uno dei cardini del progetto MotoGP dal rientro di Suzuki nel mondiale (nel 2015), ma lo scorso anno, a meno di un mese dall'inizio della stagione, ha firmato con Alpine andando in Formula 1. A quell’addio inaspettato si è aggiunta la battuta d’arresto dell’evoluzione della GSX-RR. Ecco spiegato l'aumento sensibile della frustrazione del pilota spagnolo con il passare dei gran premi, frustrazione che lo ha portato al punto di riflettere sulla possibilità di cambiare aria. 

Considerato che il contratto sarebbe scaduto dopo meno di un anno, Mir ha voluto affrontare il problema verificando prima di tutto che Suzuki restasse impegnata e motivata in Motogp e poi che arrivasse un manager-guida che fungesse da punto di riferimento di una squadra abbastanza demotivata dalla mancanza di un leader. A tutto questo era da aggiungere la rivitalizzazione di un comparto motoristico indebolito. Risultato? Suzuki ha reagito alla grande, quindi la sua priorità è chiara.

“Come ho già detto durante la pre-stagione, volevo vedere come andasse la nuova moto e cosa succedesse con il team manager prima di pensare al rinnovo. Vedo che Suzuki ha fatto un grande sforzo nel soddisfare le nostre richieste, per questo la mia priorità è rinnovare. Il mio manager incontrerà Livio Suppo e Sahara per negoziare i dettagli”, ha dichiarato Mir a Motorsport.com prima di negare in maniera categorica di aver avuto contatti con altri.

“Queste voci sono assolutamente false. Non ho ricevuto offerte perché non ho negoziato con nessuno. Ho chiesto a Suzuki un’evoluzione della moto e l’arrivo di un team manager, e la marca ha soddisfatto le mie richieste. Per questo darò la priorità, anche se questo non significa che abbia qualcosa di chiuso. Non ho fretta e il futuro non mi preoccupa, dato che confido molto nel mio potenziale."

Joan Mir, Suzuki, MotoGP

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