QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

Motogp, Valentino Rossi entusiasta del progetto VR46 ma sul futuro frena

24 GIUGNO
MOTORI/MOTO/MOTOGP

Valentino Rossi svela in conferenza stampa tutti i retroscena dell'accordo tra la VR46 e Ducati, ma sul proprio futuro in sella non rivela e, anzi, cerca di prendere le distanze.

SPORT TODAY

Come era ampiamente prevedibile, nella classica conferenza stampa che ha aperto il weekend Motogp di Assen, il grande protagonista è stato Valentino Rossi. Proprio di oggi infatti è l'annuncio, già nell'aria da tempo in realtà, dell'accordo finalmente raggiunto tra la VR46, l'academy del Dottore findata 10 anni fa per spingere i grandi talenti italiani, e la Ducati, che dall'anno prossimo schiererà due moto del team sulla griglia di partenza della Motogp. 

Rossi sembra essere davvero entusiasta del progetto, e nel corso dell'intervista ha ripercorso un po' tutte le tappe che hanno portato a raggiungere questo ambizioso traguardo.

"Ora è ufficiale, la VR46 avrà una squadra in MotoGP. Siamo molto felici e molto orgogliosi di questo progetto, che è iniziato 10 anni fa con la Riders Academy e poi con le squadre di Moto3 e Moto2. Abbiamo tante persone di valore che lavorano a questo progetto e tutti sono felicissimi. Avremo delle moto Ducati e anche di questo siamo molto contenti, perché si tratta di una moto italiana con piloti italiani e con una squadra che ha sede a Tavullia. Sarà divertente".

Una notizia ancora più interessante però, sempre circolata questa mattina, riguarda lo sponsor Aramco, compagnia petrolifera saudita, rappresentata dal Principe Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin Abdulaziz Al Saud, che starebbe spingendo non poco per avere il 9 volte iridato sulla sella del suo stesso team come compagno di box di Luca Marini. Il diretto interessato però per il momento ha tirato il freno riguardo al suo futuro:

"Non ho ancora deciso, perché ci penserò più a fondo durante la pausa estiva. Devo parlarne anche con la Yamaha e con la squadra. Io vorrei fare dei risultati migliori, ma l'inizio della stagione non è stato fantastico fino a questo momento, quindi è molto difficile che io corra anche l'anno prossimo. Il Principe spinge sempre per farmi correre nel mio team con la Ducati, ma sarà difficile [...] Ne abbiamo parlato diverse volte e il Principe spinge sempre per farmi correre anche per l'anno prossimo, ma non mi aspettavo che lo dicesse anche nel comunicato stampa, anche se ci vuole provare. La mia idea e le mie parole sono sempre le stesse di qualche settimana fa, non è una questione legata a Ducati. Penso più che altro che correre per la propria squadra sarebbe difficile".

Nonostante la passione per le due ruote non sia calata di nulla rispetto a 20 anni fa, il pesarese continua a ripetere che i risultati in pista sono una discriminante troppo forte per non essere presi in considerazione:

"Questo è un lavoro che ti può far fare una gran bella vita, ma non puoi guidare solo per i soldi. Credo che tutti i piloti siano mossi da una passione forte che sentono quando salgono in sella e guidano su un tracciato. E' una cosa che abbiamo capito fin da piccoli, quando ci hanno messo su una minimoto. La passione per me c'è sempre, è fortissima e continuo a divertirmi tanto. Però anche i risultati sono importanti, anche per divertirsi, perché comunque è una vita stancante. Bisogna allenarsi tanto e c'è tanto stress. Nel weekend è bello gareggiare, ma c'è anche tanta pressione. La passione non è il problema, il punto è capire se sei in grado di ottenere dei buoni risultati. Perché, come in tutti gli sport, sono i risultati a fare la differenza".

Rossi non si è tirato indietro neanche quando gli è stato domandato quali siano i motivi che alla fine hanno portato la VR46 a legarsi con la Ducati:

"Abbiamo parlato con tanti marchi, ma quando devi fare questo tipo di trattative ci sono tante cose da tenere presenti. Bisogna pensare ai costi e al sostegno tecnico che ti può offrire la Casa. Alla fine la lotta era tra Yamaha e Ducati e se abbiamo scelto la seconda ci sono vari motivi [...] Prima di tutto, i rapporti con Paolo Ciabatti (direttore sportivo) sono ottimi, ma anche con Gigi Dall'Igna. Poi faranno un grande sforzo il prossimo anno, schierando tante moto. Il pacchetto è competitivo, ma credo che la Ducati fosse quella con cui condividiamo più cose, in particolare la voglia di far crescere i giovani piloti italiani. Credo che questa sia stata la ragione ultima in fondo".

La domanda di molti è come proseguirà a questo punto il suo rapporto con Yamaha, casa con cui corre dal 2004 (a parte la parentesi ducatista). Rossi è nella mente di tutti ormai un uomo Yamaha, e non è escluso che possa esserne anche ambassador una volta terminata la propria carriera agonistica del Motomondiale:

"Il mio rapporto con la Yamaha va benissimo, i giorni più belli della Yamaha li ho vissuti con loro e corro ancora con Petronas. Non lo so se diventerò un loro ambasciatore, ma nel mio cuore resterò sempre un pilota Yamaha perché abbiamo condiviso tantissimo".

Valentino Rossi

Getty ImagesValentino Rossi

NOTIZIE CORRELATE