MotoGp, Rossi: "So che vincerà il tempo, ma mi piacciono certe sensazioni"

"So benissimo che alla fine il tempo l’avrà vinta, purtroppo per tutti è così, ma provo con tutte le mie forze a rendergliela il più difficile possibile, ecco. E questo è il solo motivo per cui ancora corro".

Così ammette e spiega Valentino Rossi in una lunga intervista a "Gazzetta Dello Sport": la sua lotta e battaglia al tempo è iniziata eppure il pilota non è ancora pronto a lasciare andare quelle emozioni, quelle sensazioni, come l'adrenalina, che lo tengono ancora vivo.

Nel corso dell'intervista spiega anche, ripercorrendo gli anni della sua carriera come per molti fosse "già finito" nel 2013.

Quello che perdi smettendo di fare quel che ti piace di più è più di quello che guadagni nello smettere quando sei all’apice della carriera. E comunque non sai mai se è veramente finita: nel 2013, al ritorno in Yamaha, per tutti ero già finito. Invece, se non mi avessero rubato il Mondiale, nel 2015 ne avrei vinto un altro, sarebbe stato il decimo e avrebbe allungato la mia vita sportiva da vincente addirittura di sei anni.

Racconta anche di aver amato la serie Netflix, sui Bulls di Michael Jordan, "The Last Dance" e magari così non è detto che in futuro non vedremo un prodotto del genere proprio sulla carriera del numero 46: "Abbiamo immagini private che nessuno ha mai visto e quindi nei prossimi anni - svela - mi piacerebbe anche fare un libro".

E poi ricorda le sue vittorie e i successi: "Il 2001, perché era l’ultimo Mondiale della 500 e quindi l’ultima possibilità di farcela: una battaglia all’ultimo sangue con Biaggi, stupenda. Poi il 2004, con la vittoria all’esordio a Welkom con la Yamaha. Sportivamente la più bella. E il 2008: per molti ero già finito, vecchio. Invece passando alle Bridgestone ho battuto Stoner".

Getty ImagesValentino Rossi