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A parlare di questo aspetto, a Motorsport.com, è il direttore sportivo Paolo Ciabatti:
"A livello personale, quando sono arrivato in Ducati nel 2013, pochi mesi dopo che Audi aveva comprato l’azienda dai precedenti proprietari della Investindustrial, ci sono stati parecchie modifiche. Il cambiamento principe è stato che Filippo Preziosi ha scelto di andarsene dopo due stagioni complicate, con enormi aspettative sul sodalizio Valentino/Ducati che non ha portato grandi cose. Questo ha lasciato parecchie lacune nell’organizzazione, a tutti i livelli. Quando sono tornato in Ducati, la situazione era un po’ questa, dunque abbiamo dovuto lasciare andare alcune persone alla fine del 2013. Anzi, se guardo a quella stagione, desideravo mollare a metà stagione. Non si andava da nessuna parte. Si veniva da due anni di flop con Valentino, andavamo avanti a fare fatica. I media erano molto negativi con noi, non avevamo una chiara direzione tecnica quell’anno".
Sempre secondo Ciabatti, un gran merito della rinascita Ducati deve essere ricercato in Gigi Dall'Igna:
"Ho parlato col CEO Claudio Domenicali, dicendo che serviva fare qualcosa e che serviva prendere qualcuno in grado di gestire un progetto tecnicamente complesso come la MotoGP, e lui ha convinto Gigi a lasciare l’Aprilia. Da quel momento le cose sono andate davvero meglio, e a quel punto è stato difficile trovare persone che volessero investire in Ducati, perché con Valentino erano davvero pronti a sostenerci per ottenere la migliore copertura possibile. Avevamo fallito, è stato necessario ricreare la nostra credibilità".
Getty ImagesPaolo Ciabatti