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Motogp, il dramma di Andrea Iannone dopo la squalifica

22 SETTEMBRE
MOTORI/MOTO/MOTOGP

Lungo sfogo al quotidiano spagnolo AS di Andrea Iannone, ex pilota Motogp fermato per quattro anni con l'accusa di Doping.

SPORT TODAY

Andrea Iannone, pilota Motogp squalificato per 4 anni dalle corse il 10 novembre 2020, racconta a Mela Chércoles del quotidiano spagnolo As tutta la sua amarezza per una decisone che reputa ingiusta. Nello specifico Iannone, ex pilota Aprilia è stato riscontrato positivo a uno steroide anabolizzante il 3 novembre 2019 a causa di un cibo contaminato e ingerito in modo assolutamente inconsapevole, secondo la tesi dello stesso). 

Ora gli manca ancora un anno e mezzo da scontare, ma il ricordo delle corse continua a tormentarlo: "È come se avessi qualcosa dentro di me che mi uccide pian piano". Andrea prima della squalifica correva in Aprilia, una scuderia che negli ultimi anni sta facendo progressi incredibili in Motogp, e che proprio ora sta iniziando a raccogliere i primi frutti di un lavoro che, in parte, è anche di Iannone. La stessa Aprilia, in tutta questa vicenda, non ha mai smesso di difendere e di considerare innocente il proprio alfiere, e proprio per questo Iannone ne parla ancora con tanto affetto, ma il dramma e la sofferenza di un'immobilità forzata restano gli stessi nonostante i successi del suo ex team:

"Sono contento per il podio di Aleix Espargararo a Silverstone, il primo della marca in MotoGp, e mi felicito per l’arrivo di un pilota di alto livello quale Maverick (Viñales, ndr). Sono soddisfazioni che compensano le sofferenze patite con la mia vicenda. Io mi sento ancora un pilota. Più che mai. La moto mi manca ogni giorno, non mi lasciano più fare quello che sapevo fare meglio. Prima di andare a letto ogni sera e quando mi alzo ogni mattina, mi sento un motociclista e mi alleno come un pilota. Vivo come se fossi un pilota. Ma senza correre. Mi manca ma non posso continuare a pensare solo a quello, perché altrimenti mi uccido o impazzisco completamente".

Infine, Iannone continua con la sua dichiarazione d'innocenza, versione che non ha mai cambiato dal primo all'ultimo minuto del processo:

"Per la Federazione sono innocente, lo ha dichiarato senza esitazione. E la mia innocenza è stata dimostrata, tra l’altro, dal test del capello. Quindi non merito questa sanzione. Spero che la mia storia sia d’esempio e che serva a cambiare le regole nel futuro: bisogna evitare che si ripetano cose del genere".

Ma come sta vivendo questa squalifica Andrea Iannone, che tra l'altro durerà ancora un anno e mezzo:

"Vivo alla giornata, non so che cosa succederà in un anno e mezzo. Possono capitare tante cose…Se sono felice? Lo sono perché riesco ad apprezzare da dove sono partito, che cosa ho fatto e dove sono arrivato. Sapere di essere innocente mi aiuta a sua volta ad essere contento. Quello di salire di nuovo su una moto è un sogno permanente. Ma non è giusto, adesso, pensare se ce la farò a tornare oppure no".

Andrea Iannone

Getty ImagesAndrea Iannone

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