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Petrucci ha attaccato duramente il sistema della MotoGp: "Comandano gli sponsor, il business. Era così difficile correre un giorno dopo, al lunedì? Fermarsi per 24, piccole ore? Nessuno ci ha interpellato, noi piloti dico – racconta Petrucci – Ho pensato: me ne vado, per conto mio. Mi era già successo qui al Mugello nel 2011: correvo in Superstock e all’alba abbiamo visto in televisione morire il Sic, in Malesia. All’inizio eravamo tutti d’accordo a fermarci, poi ognuno ha deciso per conto suo: sono stato il solo a dire no. Gli altri brontolavano, dicevano che era perché tanto avevo già vinto il campionato – continua il pilota Ktm nell’intervista a La Repubblica – Così ho corso pure io".
Infine la confessione di Petrucci: "Dopo il traguardo sono scoppiato a piangere. Ci siamo passati sopra, con le bandiere giallorosse che segnalavano la presenza di liquido. Come se niente fosse. In gara il minuto di silenzio, e di corsa in pit lane: forza, 23 giri da fare a 350 all’ora".
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