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MotoGp, altro sfogo di Petrucci: "Dupasquier? Ho pianto al traguardo"

31 MAGGIO
MOTORI/MOTO/MOTOGP

Il pilota italiano non avrebbe voluto correre: "Comandano gli sponsor, il business. Era così difficile correre un giorno dopo?".

SPORT TODAY

Intervistato da La Repubblica, Danilo Petrucci ha ribadito ciò che ha detto dopo la gara del Mugello sulla morte di Dupasquier: "Non volevo correre per una questione di rispetto, siamo persone prima che piloti. Domenica a Barcellona c’è un’altra gara, ma quel ragazzo adesso è all’obitorio e presto sarà sotto terra".

Petrucci ha attaccato duramente il sistema della MotoGp: "Comandano gli sponsor, il business. Era così difficile correre un giorno dopo, al lunedì? Fermarsi per 24, piccole ore? Nessuno ci ha interpellato, noi piloti dico – racconta Petrucci – Ho pensato: me ne vado, per conto mio. Mi era già successo qui al Mugello nel 2011: correvo in Superstock e all’alba abbiamo visto in televisione morire il Sic, in Malesia. All’inizio eravamo tutti d’accordo a fermarci, poi ognuno ha deciso per conto suo: sono stato il solo a dire no. Gli altri brontolavano, dicevano che era perché tanto avevo già vinto il campionato – continua il pilota Ktm nell’intervista a La Repubblica – Così ho corso pure io".

Infine la confessione di Petrucci: "Dopo il traguardo sono scoppiato a piangere. Ci siamo passati sopra, con le bandiere giallorosse che segnalavano la presenza di liquido. Come se niente fosse. In gara il minuto di silenzio, e di corsa in pit lane: forza, 23 giri da fare a 350 all’ora".

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