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Mir: "Poco riconoscimento alla Suzuki"

11 DICEMBRE
MOTORI/MOTO/MOTOGP

Lo spagnolo sul futuro: "Se io credo che il team vuole lo stesso che voglio io, continuerò a stare qui".

SPORT TODAY

Joan Mir, ex campione del mondo in MotoGP, ha parlato della vita post titolo: “Non mi è cambiata quanto invece avrebbe potuto, perché o avuto la fortuna, o la sfortuna, di diventare campione del mondo nell’anno del Covid e mediaticamente non si è sentito come un anno normale”, ha spiegato in un’intervista esclusiva con Motorsport.com.

Il pilota spagnolo ha un rimpianto: “Lo scorso anno mi è dispiaciuto molto vincere il mondiale senza gente in circuito. È una cosa che mi porto dentro. Quest’anno abbiamo un po’ recuperato la normalità, ma non del tutto. È chiaro che ho vissuto un aumento di fama importante, ma non impressionante. E questa cosa mi fa felice in qualche modo. So che se vincerò ancora o continuerò altri anni al massimo livello, il riconoscimento aumenterà, ma più in termini di aumento di fan sulle tribune”.

Mir avrebbe voluto anche più riconoscenza, ma non per se stesso: “Non è stato dato valore al fatto che Suzuki abbia vinto un mondiale dopo venti anni. Vincendo non si assume valore, ma se lottiamo per vincere il secondo titolo, forse otterrò un riconoscimento maggiore. Ho 23 anni, ogni stagione ho fatto dei passi in avanti e ho una carriera lunga davanti a me. Non sono riuscito a essere campione nell’ultima parte della mia vita sportiva, sono arrivato in MotoGP e boom! Voglio dire che c’è del margine, ma è importante che io veda che Suzuki voglia la stessa cosa. Se io credo che Suzuki vuole lo stesso che voglio io, continuerò a stare qui. Se smetterò di sentire questa cosa, me ne andrò immediatamente. Perché per me è importante che entrambi andiamo nella stessa direzione e che io creda nel progetto”.

Joan Mir

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