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Melandri su Rossi: "Chi lo sfidava veniva messo in croce"

26 NOVEMBRE
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Dopo quelle di Casey Stoner, dichiarazioni al vetriolo anche da parte del ravennate nel documentario di DAZN "RiVale".

SPORT TODAY

Dopo quelle di Casey Stoner, emergono dichiarazioni al vetriolo anche di Marco Melandri su Valentino Rossi, contenute, come quelle dell’australiano, nel documentario “RiVale” nel quale i più grandi avversari di Valentino rievocano la loro rivalità col Dottore.

“Io dentro di me credevo di poterlo battere e sono riuscito a batterlo in diverse gare, in altre invece ce la siamo giocata fino alla fine e non l’ho battuto però gli ho reso la vita davvero dura - ha detto Melandri -. Quello che non ho mai digerito bene è essere sempre stato messo a confronto con lui, questo è stato per me un peso perché comunque era qualcosa che io non cercavo”.

"In quel periodo storico c’era bisogno di una grande rivalità. Guarda caso c’erano due italiani, quindi hanno fatto in modo che questa rivalità si incendiasse anzitempo - contnua il ravennate -. Perciò io e Valentino venivamo sfruttati facilmente. Rossi ti attaccava psicologicamente. Finché lo faceva lui era una dote, quando lo attaccavi tu diventavi automaticamente il personaggio cattivo".

“Era difficile correre contro di lui perché per qualsiasi cosa facesse di sbagliato Valentino c’era sempre un motivo buono per giustificarlo - rincara la dose Melandri -. Al contrario, chi lo sfidava o faceva qualcosa fuori dalle righe era sempre attaccato e messo in croce". Insomma, toni del tutto diversi da parte dei suoi rivali rispetto a quelli che gli stessi rivali hanno usato nei confronti di Valentino il giorno del suo addio alle corse a Valencia.

Marco Melandri e Valentino Rossi

Getty ImagesMarco Melandri e Valentino Rossi

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