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"Ho sempre voluto fare il pilota ma mio papà non voleva firmare l’autorizzazione a farmi correre e lo convinsi grazie a un amico di famiglia - dice Ago -. Roberts? Prima della 200 miglia di Daytona lessi su un giornale che aveva dichiarato che l'America era il mondo ed essendo lui il campione americano era il vero campione del mondo e che quindi il mio titolo contava poco. Poi alla 200 miglia riuscii a superare un momento di difficoltà e trionfai. Alla fine incontrai Kenny e gli dissi: ‘Oggi hai capito chi è il campione del mondo?’".
"Fino a 18 anni ho pensato al calcio poi un giorno ho visto un amico con la moto ed è stato un colpo di fulmine" aggiunge Biaggi, che poi, a proposito dell'acerrima rivalità con Rossi, dice: "In quella famosa gara in Giappone io ero all’interno e lui all’esterno. Ma ripensandoci oggi siamo stati due polli. Non ci parlavamo e usavamo la stampa per risponderci. I giornalisti non vedevano l'ora. Quando ci sono due piloti di uno stesso Paese è normale che si crea una rivalità con due tifoserie".
Getty ImagesMax Biaggi