Fausto Gresini, il ricordo di Paolo Simoncelli

"Quando ho preso la decisione di fondare il team che porta il nome di Marco, Gresini è venuto da me dicendo che lui avrebbe voluto esserci. Con la mia famiglia è stato straordinario". Inizia in questo modo il racconto di Paolo Simoncelli, padre del Sic, che ai microfoni di "Sky Sport" ha voluto ricordare Fausto Gresini, recentemente scomparso dopo una lunga battaglia contro il Covid-19. 

I due, indissolubilmente legati dal destino per via di Marco Simoncelli, morto a 24 anni durante il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, hanno instaurato nel corso degli anni un'amicizia intima, quasi fraterna, uniti dal dolore e dalla terra d'origine (entrambi, infatti, sono dell'Emilia-Romagna).

Queste le sue parole di commozione e umanità:

"Fu Fausto a chiedermi di far parte del progetto, non parlando di percentuali o di partecipazioni societarie. Non gliene importava niente, ma voleva esserci. Per me e per la nostra famiglia è stato straordinario e indimenticabile [...] Questa (ieri,ndr) è una giornata tristissima – ha proseguito Paolo. Parlando con la moglie di Fausto, dentro di me, avevo capito benissimo che la situazione era tragica. Questa è una malattia bastarda, terribile. Io stesso ho perso in pochi giorni due cugini: muori praticamente per una tosse, per un raffreddore, per una febbre. Non so cosa pensare e in questi casi, anche quando vado un po’ in crisi per il pensiero di Marco, c’è una parola che mi fornisce la forza di andare avanti e tirarmi su: vaffanculo! Ma vaffanculo, io vado avanti lo stesso. Scusatemi, ma è bestiale, la vita è strana, la vita è bella, la vita è tutto e regala momenti di grande gioia. Ma i momenti che fanno male, fanno male davvero". 

Il racconto, continuamente interrotto  e terminato con voce strozzata, è una bellissima testimonianza di un'amicizia sincera e reale, una di quelle cose che meritano di essere testimoniate.

Getty ImagesPaolo Simoncelli