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Dominio Ducati in MotoGP, ma guai a considerarla un’altra Formula 1: i dati

28 NOVEMBRE
MOTORI/MOTO/MOTOGP

Numeri incredibili per la scuderia di Borgo Panigale, paragonabili quasi a quelli della Red Bull. Eppure, è tutta un'altra storia: ecco perché

SPORT TODAY

Un dominio assoluto per la Ducati in questa stagione di MotoGP, paragonabile quasi a quello della Red Bull in Formula 1. Eppure Gigi Dall’Igna non si accontenta: «Si può sempre migliorare, loro (la Red Bull appunto, ndr) hanno fatto meglio». È questa fame che si cela dietro i successi del team di Borgo Panigale, che partiva in griglia con otto diversi piloti e che ha tutti ha permesso di trovare gloria. Se non con le vittorie, almeno con i podi. Tutti i Ducatisti sono infatti andati almeno una volta a premio nel corso di questa stagione. Sei di questi sul gradino più alto, ma il conto sale addirittura a sette se si considerano anche le Gare Sprint.

Inevitabile allora che siano state scritte pagine di storia, andando a battere record importanti e arrivando ai livelli della Honda nel triennio 1996-1998, quando la casa nipponica piazzò prima quattro e poi - per due volte - cinque piloti della propria marca sui gradini più alti del podio. Un record, questo, non battuto dalla Ducati. Sono tre infatti i piloti di Borgo Panigale arrivati davanti a tutti nella classifica finale, quattro nei primi cinque posti. Un vantaggio evidente, in cui proveranno a inserirsi inevitabilmente al primo errore KTM e Aprilia senza dimenticare Honda e Yamaha, nobili decadute in cerca di riscatto. Ma guai a considerarlo un campionato monomarca senza più brivido: nessun vincitore del GP precedente è riuscito a confermarsi in quello successivo, un fatto accaduto solo nella prima stagione - 1949 - quando però si disputarono appena sei gran premi.

Un dominio, quello della Ducati, legittimato anche dai numeri. Su venti gare sono stati diciassette i successi, a cui si aggiungono i due dell’Aprilia e uno della Honda. Numeri identici anche per le pole position, mentre sedici su diciannove sono invece le vittorie nelle Sprint. Dati che certificano una percentuale di successo pari all’85%, dando ragione effettivamente a Dall’Igna: la Red Bull ha effettivamente fatto meglio, arrivando al 95% delle gare vinte: diciannove su venti, fa eccezione il trionfo di Sainz a Singapore con la Ferrari. Ma la Formula 1 è un’altra cosa e la battaglia, almeno in MotoGP, è stata vera, fino all’ultimo Gran Premio. E solo la caduta di Martin ha evitato che arrivasse, almeno per quest’anno, fino all’ultima curva.

Getty ImagesDall\'Igna

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