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F1, Toto Wolff: "Se non fossi il capo della Mercedes tiferei Red Bull"

25 AGOSTO
MOTORI/FORMULA-1

"La Honda da quando è rientrata in F.1 ha scalato l'Everest. Noi siamo tornati al comando grazie al gran lavoro e perché esiste un dio delle corse"

SPORT TODAY

La Formula Uno è pronta a riaccendere i motori dopo la pausa estiva. Il prossimo Gp sarà il 12° della stagione e si correrà sullo storico circuito di Spa Francochamp. Ancora una volta si ripartirà dal doppio dualismo Mercedes-Red Bull e Hamilton-Verstappen.

A Berlino, sede dell'ultima tappa della Formula E, il manager austriaco ha festeggiato la conquista della duplice corona iridata da parte di Stoccarda e ha rilasciato alla Gazetta dello Sport una lunga intervista che va a toccare diversi temi importanti.

Uno di questi è il futuro che riguarda i motori del 2025: Wolff spiega come saranno."Tutti d'accordo a mantenere i V6 attuali, stiamo discutendo su quanti componenti conservare come la MGU-H. Dettagli. La cosa più importante è che da quella data le power unit saranno per metà costituite da motore a combustibile e per l'altra da motori elettrici. E useremo benzine ecologiche che i consumatori troveranno alla pompa".

Tornando al presente, Hamilton è tornato al comando della classifica piloti..."Lo siamo perché esiste un dio delle corse, che dà e toglie. Noi a Monaco potevamo finire secondi con Bottas senza l'inconveniente ai box - siamo stati protagonisti del più lungo pit stop della storia, ci sono volute 26 ore per estrarre la gomma! - e vincere a Baku con Hamilton. I nostri rivali invece, sono stati molto sfortunati in Ungheria. Silverstone? Non è stato un errore di Hamilton. Comunque da Spa parte un nuovo campionato, dove trionferanno la miglior macchina e il miglior pilota".

Quale sarà il futuro di Toto Wolff?"Da azionista resterò sempre parte del team e vorrò sempre avere la miglior dirigenza. Se un giorno sentirò che il mio contributo non è più all'altezza, deciderò con gli altri azionisti il mio successore. È evidente che non farò questa vita per sempre: in ufficio da lunedì a venerdì e poi in pista in 23 dei 52 fine settimana. Lo faccio da 9 anni".

Inevitabile non commentare la performance dei primi rivali che quest'anno stanno impensierendo e non poco la scuderia della Stella. "Per me era chiaro che Honda sarebbe stata forte quest'anno: vogliono lasciare la F.1 con un Mondiale in tasca. Rispetto i giapponesi, hanno scalato l'Everest da quando sono tornati in F.1 nel 2015. Se non dirigessi la Mercedes, augurerei loro di avere successo".

 

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