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“Dobbiamo lottare, il nostro livello di performance è assolutamente inaccettabile. Siamo la terza forza in pista e certe volte, come in questo caso, facciamo fatica persino a essere terzi. Restare dove siamo non è assolutamente un’opzione. Amiamo la competizione e veniamo da un ciclo di otto anni in cui abbiamo guidato il gruppo o siamo comunque riusciti a trovare la strada per tornare al vertice. Questa volta, però, mi sembra un po’ di essere tornato al 2013, quando semplicemente non avevamo la velocità della Red Bull e probabilmente neanche della Ferrari. Continueremo a lottare, ma al momento è così che ci sentiamo. Abbiamo fatto degli esperimenti con il set-up, cercando di trovare la migliore finestra di funzionamento della nostra macchina, ma con Lewis siamo evidentemente andati un po’ oltre, e il risultato è stato che non riusciva a sentire il posteriore. Il che spiega anche i grandi distacchi nei tempi sul giro, con una monoposto eliminata in Q1 e una che invece è stata in grado di accedere con facilità in Q3. Differenze nei set-up? No, non c’era una grossa differenza tra l’assetto di Lewis e quello di George, ma si vede che erano abbastanza per determinare conseguenze così evidenti nelle prestazioni. La macchina è difficile da mettere a punto, avevamo anche una nuova ala a basso carico aerodinamico che però non è stata sufficiente per ridurre la resistenza all’avanzamento. In ogni caso, non possiamo dire che è questo l’unico problema, perché abbiamo molte componenti che non funzionano o che non capiamo, e che dunque non ci permettono di andare forte. Non è dove ci aspettavamo di essere con questa macchina”.
Getty ImagesToto Wolff