_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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Prima di tutto è stato affrontato il problema dell'assenza del pubblico sugli spalto, cosa che, come in molti altri sport, fa davvero soffrire organizzatori e soprattutto piloti:
"Quest’anno è più complesso dello scorso anno, quando nessuno pensava di portare a termine una stagione con 17 Gran Premi. È più difficile perché ogni Paese ha una normativa diversa. Noi ci muoviamo nel controllo della situazione quotidiana, che cambia di ora in ora. Nei prossimi Gran Premi di Portogallo e Spagna purtroppo non avremo persone, mentre Montecarlo si annuncia il primo Gran Premio dove dovrebbe essere ammesso un numero limitato di persone alla domenica. Questo ci fa ben sperare guardando avanti, perché se la situazione migliora ci sarà una riapertura graduale e si darà la possibilità ai tifosi di Formula 1 di partecipare ai Gran Premi. C’è una voglia di Formula 1 anche fisica, non solo televisiva, incredibile".
Per quanto riguarda l'inserimento in calendario del GP di Imola, Domenicali non si sente di fare promesse ma appare davvero molto ottimista sulla buona riuscita delle trattative, che sono ancora in corso:
"Promettere una cosa non certa non è nelle mie corde, ma quando il ministro degli Esteri Di Maio è venuto ad Imola assieme al presidente dell’Automobile Club Sticchi Damiani e il presidente della Regione Bonaccini abbiamo parlato di questa eventualità. È sul tavolo, ne stiamo parlando. Vedremo, spero nei prossimi mesi, cosa succederà".
Un altro tema affrontato è quello dei piloti donne in F1. Una tematica più che mai attuale in questo periodo contraddistinto da rivendicazioni sociali sempre più importanti e urgenti:
"La Formula 1 è una di quelle piattaforme sportive che dà la possibilità a uomini e donne di correre nello stesso campionato. Non ci sono elementi che vincolano la partecipazione alle donne. Il mondo dell’automobile ha una maggioranza di praticanti maschi, però vedo che c’è la voglia anche da parte del mondo femminile di essere protagonista. Nel breve termine credo sia difficile, perché per diventare pilota di Formula 1 bisogna avere un percorso di crescita importante, ma la piramide che dà la possibilità a tutti quelli che entrano nel mondo delle vetture Formula di poter crescere, dà la possibilità anche alle ragazze di poter far vedere il talento. Nel breve termine, come detto, credo sia difficile, però nella logica della diversità che è uno dei valori su cui anche la Formula 1 sta lavorando sarebbe veramente molto bello".
Per finire, non poteva di certo mancare una parola sulla Superlega, la competizione europea privata proposta da Agnelli e Florentino Perez, naufragata tra le polemiche in meno di 48 ore. Domenicali sostiene come la F1 si stia muovendo in senso completamente opposto, quindi sempre meno "esclusivo" e sempre più "meritocratico":
"In Formula 1 abbiamo avuto già due volte situazioni in cui c’è stato il rischio di avere delle fratture, per cercare di avere un campionato che portasse a casa più risultati dal punto di vista degli introiti sportivi. La Formula 1 in questo momento sta partendo dall’approccio opposto, stiamo cercando di controllare i costi, non a caso quest’anno è il primo anno con il budget cap, che dà una dimensione diversa di sostenibilità finanziaria alle squadre. Credo che questo sia il primo tema che il mondo del calcio, se mi posso permettere, deve affrontare, anche in maniera abbastanza celere. Tutto il resto deve essere affrontato con lo spirito del confronto, nel cercare di bilanciare interessi diversi, sicuramente importanti".
Getty ImagesStefano Domenicali