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Sarà ancora Tadej Pogacar il corridore che accenderà la miccia? Lo sloveno ha tutte le carte in regola per concludere la tappa in Maglia Gialla, in virtù di caratteristiche di scalatore (e discesista) che Jonas Vingegaard non ha così ben mixate; saranno gli 11.6 km all’8,5% del Col de Joux Plane il punto chiave, perché dallo scollinamento al traguardo mancheranno 12 km di discesa. Tra i due rivali, che hanno conquistato le ultime tre edizioni del Tour de France e che hanno fatto il vuoto sugli avversari, a fare la differenza sarà proprio la stilettata di Pogacar: da come Vingegaard terrà botta sullo scatto secco dipenderà la difesa della Maglia Gialla. Per caratteristiche è Tom Pidcock colui che può vestire i panni di terzo incomodo, perché la 'picchiata' verso il traguardo è per lui ideale, ma il britannico campione di ciclocross deve rimanere agganciato sull'ultima salita, come proveranno a fare i vari Jai Hindley, Carlos Rodriguez e Simon Yates; è una incognita Pello Bilbao, che ha alternato momenti bui e il lampo a Issoire. Si candidano a vincere di nuovo, in caso di fuga che parta da lontano e marcatura tra Jumbo - Visma e UAE Emirates, Izagirre e Woods, con Jorgenson, Gall, Skjelmose e Ciccone in qualità di 'outsider'.
Lo Joux Plane è stato affrontato in dodici occasioni, la prima nel 1978: Seznec vi transitò per primo, cogliendo il successo a Morzine. Nel 1997 e nel 2000 Marco Pantani fu protagonista, facendo il bello e il cattivo tempo: la prima volta batté Virenque e Ullrich, ribadendo la superiorità messa in luce all'Alpe d'Huez; la seconda cercò di far saltare il banco, indispettito da Lance Armstrong, ma non bissò la vittoria di Courchevel e si ritirò a Evian Les Bain.
Getty ImagesAttaccherà ancora sulle Alpi?