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Tour de France, il bilancio di Prudhomme: "Una edizione che ha scatenato la passione"

24 LUGLIO
CICLISMO/TOUR DE FRANCE

Il direttore del Giro di Francia spiega: "Pensavamo che la battaglia tra Jonas e Tadej sarebbe stata la più serrata di sempre, dovremo prendere misure per contenere gli eccessi di tifo".

SPORT TODAY

Va agli archivi l'edizione numero 110 del Tour de France, che dà l'appuntamento al prossimo anno, dove prenderà il via dal Bel Paese (tre tappe a partire da Firenze), che non ha sinora ospitato l'avvio della Grand Boucle e che ha intenzione di omaggiare la 'culla del ciclismo': il direttore Christian Prudhomme offre il suo bilancio a 'RTBF', cominciando ovviamente dal duello tra Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, che si sono divisi le quattro vittorie più recenti. 

“Abbiamo sognato la lotta tra Vingegaard e Pogacar e ce l’abbiamo avuta, per un paio di settimane è stata serrata, al punto che qualcuno ipotizzava sarebbe stato il Tour più combattuto di sempre, poi la cronometro ha regalato distacchi impressionanti e sorprendenti; il giorno dopo il cedimento di Pogacar ha spiegato le difficoltà della prova contro il tempo, è chiaro che la frattura al polso abbia inciso“ riassume l'andamento della corsa partita dai Paesi Baschi il 62enne ex giornalista, che, dopo un triennio da apprendista di Jean - Marie Leblanc, ha preso le redini della 'Carovana Gialla' nel 2007.

Il pubblico ne è stato soddisfatto, eccedendo nel manifestare il proprio entusiasmo in taluni frangenti: “È una edizione che ha scatenato la passione. In fin dei conti il rovescio della medaglia del successo sono questi episodi; servirà adesso prendere alcune misure per non diventare noi stessi le vittime del grande successo che ha il Tour. L'omaggio rivolto a Thibaut Pinot è stato immenso, lui ha saputo ritirarsi al momento giusto e dare sulla strada emozione".

 

Christian Prudhomme

Getty ImagesTour de France

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