Pogacar-Vingegaard, il duello visto da Stefano Garzelli: "Tour incerto fino alla fine"

La prima tappa alpina non ha smosso la classifica generale, ma ha firmato il terzo 'buffetto' di Tadej Pogacar a Jonas Vingegaard, che resta però in Maglia Gialla: il commentatore 'Rai' Stefano Garzelli, nonché Maglia Rosa nel 2000, fatica ancora a prendere una posizione che abbia il sapore della previsione ai microfoni di 'Bicisport': "Già nel 2020 Pogacar battè Roglic in volata, era prevedibile che non ci fossero enormi distacchi oggi: tappa corta, una salita non durissima, si stava bene a ruota.. Tadej ha guadagnato 8", forse pensava di guadagnare di più; Jonas ha perso invece un round ai punti, ma non ha lo scatto dell'avversario e va bene così. Le tappe di domani e domenica scriveranno una storia differente, ci saranno distacchi maggiori".

La lotta contro il tempo di martedì (22 km che si snoderanno da Passy a Combloux) potrebbe fare la differenza: "La cronometro è corta e dura, serviranno testa e nervi, perché arriverà dopo il giorno di riposo; forse Vingegaard ha un piccolo vantaggio, ma i due si equivalgono, vedremo come usciranno dal trittico alpino. Un pronostico per Parigi? E' un Tour bello e strano, Pogacar sta crescendo con il passare dei giorni e i Grandi Giri si decidono nella terza settimana; Vingegaard viene da una grande stagione, ma è sempre una incognita. Mi aspetto una sfida tirata, spero si decida sabato, vorrebbe dire che c'è stato ancora equilibrio".

Qualcuno sostiene che il campione in carica sia entrato troppo presto in condizione, per l'ex corridore varesino non è così: "Il danese ha fatto tutto nella migliore delle maniere, ha vinto il Giro dei Paesi Baschi e il Giro del Delfinato, è arrivato al Tour de France in grande spolvero; solo Pogacar può cadere alla Liegi-Bastogne-Liegi, perdere 25 giorni di bicicletta e ritornare al Tour de France competitivo, gli altri sarebbero a 10' in classifica".

Getty ImagesTour de France conteso dai soliti due