_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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L'uomo immagine della Serie A oggi è Cristiano Ronaldo, sul quale Weah ha un'idea ben precisa: "Cristiano Ronaldo è un grande esempio. È la testimonianza più alta di come grazie al lavoro e alla passione si possano raggiungere obiettivi sulla carta impensabili. La storia di Ronaldo ti dice che se credi di poter fare una cosa, la puoi fare. Non è il migliore del mondo, ma si è allenato in maniera incredibile per diventarlo. Sono un suo fan, perché non ha perso l’umiltà e si è guadagnato tutto ciò che ha, ha lottato metro per metro per arrivare dov’è ora".
Secondo Weah Ronaldo e la sua Juventus sono i rivali più pericolosi per il Milan nella corsa allo scudetto: "Non so se il Milan riuscirà a vincere lo scudetto, perché Juventus, Inter e Napoli sono grandi rivali e perché mancano ancora 20 partite e nel calcio le cose cambiano rapidamente. Però non ho dubbi sul fatto che possa lottare fino in fondo. Da diversi mesi ha iniziato un progetto preciso, brillante, concreto. Dovevano ritrovarsi e lo stanno facendo, perché la cultura della vittoria fa parte del Dna rossonero".
"Il Milan deve temere sopratutto la Juventus. Dico Juve per due motivi: perché da bambino tifavo per la Juve e perché vince da nove anni. Quando ero piccolo in Africa non arrivavano le immagini della Serie A, eravamo legati al calcio francese e facevano vedere le immagini di Platini in Italia, così mi affezionai alla Juve. Poi la vita mi ha portato al Milan e lì ho trovato una famiglia oltre ad un fantastico ambiente di lavoro. Il Milan mi ha dato tutto, ma il tifo per la Juve è rimasto".
Parole dolci anche per Zlatan Ibrahimovic e per Rino Gattuso, all'epoca giovane compagno al Milan di Weah:
"Zlatan è un tipo forte e sicuro di sé, qualità che saltano all’occhio immediatamente. Ma dietro a questa immagine c’è molto altro: è uno che s’impegna al massimo ed è sempre concentrato al cento per cento sulla propria professione. Sono contento che il Milan l’abbia preso perché può essere molto utile al club nel lavoro con i giovani perché i ragazzi, tanto in prima squadra come nella Primavera, in lui hanno un grande esempio e una fonte d’ispirazione. Uno che possono ammirare e considerare un leader che li può guidare. È il migliore esempio di ciò che può fare un condottiero, sono contento per lui".
"Rino? Il mio bimbo, bimbo Gattuso. Un ragazzo d’oro, furbo, sveglio, determinato, con una grande mentalità. Generoso, lottatore, uno che sa ciò che vuole e come prenderselo. E anche un amante del bel calcio: lui era un distruttore, sì, uno che pressava e aveva la cultura di un calcio fisico perché quello gli chiedevano e quello sapeva fare. Però Gattuso ha sempre amato il bel calcio e ha sempre avuto una mentalità vincente, ed è ciò che mi sembra voglia trasmettere alle sue squadre ora che allena".
Getty ImagesGeorge Weah