_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
(function(w,d,s,l,i){w[l]=w[l]||[];w[l].push({'gtm.start': new Date().getTime(),event:'gtm.js'});var f=d.getElementsByTagName(s)[0], j=d.createElement(s),dl=l!='dataLayer'?'&l='+l:'';j.async=true;j.src= 'https://www.googletagmanager.com/gtm.js?id='+i+dl;f.parentNode.insertBefore(j,f); })(window,document,'script','dataLayer','GTM-T4S39TC'); grecaptcha.ready(function() { grecaptcha.execute('6LeaCm0lAAAAAJk-8YrUcXgyA81YOGqyzEgCTWkN', {action: 'pageview'}).then(function(token) { var score = token.score; var dataLayer = window.dataLayer || []; dataLayer.push({ 'reCaptchaScore': score }); }); });Il progetto Superlega sembra ormai praticamente naufragato, nonostante ancora 3 club siano formalmente all'interno del progetto (Juve, Barca e Real Madrid) e nonostante l'impossibilità della UEFA di sanzionarli.
Il presidente del Barcellona Joan Maria Laporta, rieletto in primavera alla presidenza del club succedendo a Bartomeu, ha rilasciato un'intervista a La Vanguardia in cui ha raccontato come la Superlega fosse un progetto ereditato dalla gestione precedente del Barcellona:
"Ma non c’era nulla di firmato. Mi hanno presentato i documenti e, data la situazione economica e ciò che rappresentava, ottenere un credito da JP Morgan di 3.500 milioni per il Barça, che era nel gruppo dei top…[...] Ho chiesto di firmare se fosse stato concordato che l’avremmo sottoposta all’approvazione della nostra assemblea".
Viene chiesto a Laporta il perchè si dovrebbe appoggiare una Superlega, con tutti i problemi di meritocrazia che essa comporta:
"Il pubblico sta andando giù, e il modo in cui i giovani guardano il calcio, pure. Dobbiamo fare qualcosa di più attraente. Alcuni club erano spaventati, i club nelle mani di uomini d’affari stranieri soccombevano alle minacce della UEFA e del primo ministro britannico. Ma manteniamo il rapporto con questi club perché tutti vedono molto chiaramente ciò che deve essere fatto. Juventus, Real Madrid e noi abbiamo mantenuto la posizione. La UEFA, che tanto ci ha minacciati, non ci sanzionerà. I tribunali sono d’accordo con noi".
La domanda finale, poi, è veramente esplicita: Come si fa a difendere una competizione chiusa, che annulla la meritocrazia, che lascia fuori paesi di grande tradizione come l’Olanda o il Portogallo? A questa domanda, Laporta risponde attaccando di nuovo duramente Ceferin, presidente della UEFA, senza però nominarlo direttamente:
"I tifosi meritano una spiegazione, non l’abbiamo spiegata bene. Questo era un formato che inizialmente sarebbe durato due o tre stagioni. Ci sarebbero state promozioni, retrocessioni, si sarebbero seguiti i campionati… La piramide del calcio avrebbe continuato ad esistere, ma tutto ciò non è stato spiegato in dettaglio perché la reazione è stata tipica di colui che ha un potere e vuole tenerlo comunque, con la coercizione, con gli insulti … tutto questo doveva essere parte di un dibattito sereno. Se vogliamo che il calcio sia più attraente e sostenibile, dobbiamo andare in questa direzione. Ce l’ho chiarissimo".
Getty ImagesLaporta