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Walter Zenga giudica negativamente il comportamento di Romelu Lukaku. E non potrebbe essere altrimenti, considerato il dna nerazzurro dell'ex portiere e ora dt in Indonesia: “Ho visto il calcio da tutte le angolature: giovanili, raccattapalle, addetto alle fotocopie in ufficio, ultrà in curva, secondo portiere, primo portiere, allenatore, uomo marketing e ambassador nerazzurro e ora d.t. in Indonesia. Però uno shock calcistico come questo non lo ricordo. Forse Figo dal Barcellona al Real Madrid”.
E ancora: “Quando l’ho conosciuto, mi era sembrato un altro: dunque delusione, forte. Per quello che aveva detto in un’intervista molto sentita: “Mai alla Juve”. E per quello che hanno fatto Marotta e Ausilio per riportarlo a Milano. Mi metto nei loro panni: giorni di trattative col Chelsea per poi scoprire che intanto aveva parlato con Milan e Juventus e sapere dal Chelsea che c’è un’offerta dei bianconeri. Solo tempo perso: si chiama mercato, per carità, ma…".
Zenga accusa Lukaku: “Ma dirlo prima, no? C’era bisogno di sparire, non rispondere neanche ai compagni? Io le persone le ho sempre guardate negli occhi e non sono mai scappato. Non bastava, il giorno dopo la fine del campionato, dire “È stato bello, ma vado altrove”? Magari l’avrebbero anche ringraziato e amici come prima".
Il rapporto Lukaku – Inter non potrà più ricucirsi secondo Zenga: “Giusto dire al Chelsea che non interessa più, ma non lo dico come quei tifosi che si consolano pensando ai suoi gol sbagliati. Lo dico così: quanti campioni se ne sono andati, ma l’Inter è sempre andata avanti lo stesso? Che vada. Amen, capitolo chiuso, resta solo una domanda: non dove vai, ma perché vai? Per tre milioni in più all’anno? Avrà avuto paura che l’Inter non trovasse l’accordo col Chelsea, ma questo Lukaku non l’ha spiegato e forse non lo dirà mai. Di sicuro non potrà mai più entrare a San Siro e sentire amore, come io e chi ha voluto davvero bene all’Inter possiamo fare oggi. E ci perde solo lui".
Getty ImagesWalter Zenga