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Serie A, i talenti se ne vanno: questione di soldi o di appeal?

10 AGOSTO
CALCIO/SERIE A

Molti giocatori in questa sessione di mercato hanno fatto le valigie per migrare verso altri campionati. Come mai, ancora oggi, i migliori giocatori se ne vogliono andare?

SPORT TODAY

Dall'arrivo di Cristiano Ronaldo nel nostro campionato nel 2018, sembrava che i Campioni stessero lentamente tornando ad ambire a giocare nella nostra Serie A, ma questa sessione di Calciomercato, pesantemente condizionata dal Coronavirus, sembra stia invertendo drasticamente questo Trend. Le ragioni di tutto ciò sono solamente economiche?

È abbastanza palese che gli addi all'Inter di Hakimi (già ufficiale) e di Romelu Lukaku (ormai certo) siano stati dettati da motivi puramente economici, quelli di una società totalmente al verde e che necessitava di far cassa e di trovare liquidità soprattutto per ripagare il debito contratto e il prestito della Holding che, questo punto, tiene in pugno i nerazzurri. 

Discorso ben diverso, invece, per gli altri, a cominciare da Rodrigo De Paul. L'argentino fresco vincitore della Copa America 2021, ha lasciato l'Udinese per approdare all'Atletico Madrid per 35 milioni. Sicuri che a nessuna delle nostre big avrebbe fatto comodo un giocatore simile a quel prezzo? La provocazione viene subito: se per un giocatore come Vlahovic, fortissimo ma con ancora tutto da dimostrare, viene richiesta una cifra vicina ai 70 milioni di euro, come è possibile che ci siamo fatti scappare De Paul? La motivazione è che ancora oggi LaLiga ha un richiamo infinitamente maggiore della nostra Serie A, nonostante la situazione economica sia abbastanza simile (se togliamo Real e Barca).

La questione è simile se guardano ai due giocatori appena ceduti dall'Atalanta al Tottenham, ovvero Gollini e Romero, il miglior difensore dell'ultimo campionato. Anche loro hanno preferito fare le valige destinazione Premier League, un campionato, qui si, con disponibilità economiche molto maggiori ma anche con un appeal enormemente superiore. 

La risposta a tutto questo dunque è chiara: se da un lato la Serie A è povera, i giocatori ancora non ambiscono a trascorrere il Top della loro carriera nel nostro campionato. Serve lavorare ancora tanto per tornare ai livelli di ormai 2-3 decenni fa.

Lukaku

Getty ImagesLukaku

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