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Una volontà condivisa dalla società, che ha scelto di affidare la squadra a Marco Baroni, anche lui reduce da una salvezza ottenuta in extremis col Lecce, prima di salutare il Salento e raggiungere Verona. Potrebbe essere proprio il tecnico toscano il valore aggiunto dell’Hellas, dopo un mercato fin qui senza scintille, ma arricchito dall’esperienza di Saponara e Mboula, pronti a lasciare il segno e spingere i compagni verso la salvezza.
Allenatore
Salutato il duo Bocchetti-Zaffaroni, co-protagonista della cavalcata salvezza, ecco spuntare quasi dal nulla mister Marco Baroni. Sì, perché nessuno si sarebbe aspettato di vedere separati il tecnico fiorentino e il Lecce, ormai un tutt’uno dopo due stagioni chiuse rispettivamente con una promozione in Serie A e una salvezza. E invece, il 20 giugno scorso, fine dei rapporti: mancato accordo per il rinnovo del contratto e tanti saluti. Neanche il tempo di fare le valigie, che il patron gialloblu Maurizio Setti gli mette gli occhi addosso e non li stacca più. Da lì, la firma sul contratto (biennale) e l’inizio di nuova avventura per Baroni, che fa il suo ritorno nel capoluogo scaligero questa volta in veste di allenatore, dopo l’esperienza da vice di Malesani (vent’anni fa) e dopo tre stagioni da calciatore (dal 1995 al 1998), condite da una promozione dalla B alla A.
È il 4-3-3 il modulo con cui era intenzionato a partire Baroni come già fatto per altro nelle due stagioni a Lecce, ma l’organico attualmente a sua disposizione lo ha spinto, nelle ultime due uscite (in amichevole con l’Heidenheim e in Coppa Italia con l’Ascoli), a proporre un 3-4-2-1 con Dawidowicz inventato in mediana (scelta rivelatasi efficace, col polacco che è andato anche in gol). Possibile che questo assetto venga confermato all’inizio del campionato, anche se l’arrivo di Folorunsho dal Napoli potrebbe portare a qualche variazione.
Rosa
L’ossatura è rimasta pressoché intatta, anche se pesano gli addii di Tameze e Verdi, due pedine importanti non solo per le qualità mostrate in campo, ma anche per l’impatto nello spogliatoio. A colmare in parte il vuoto lasciato da questo doppio addio ci sarà Riccardo Saponara, pronto a 31 anni a rimettersi di nuovo in gioco in una piazza importante come Verona. Talento e classe non si discutono, ma per il bene suo e dell’Hellas è necessario trovi quella continuità che spesso gli è mancata in queste ultime stagioni, vissute tra Firenze, Spezia e Lecce.
Le conferme di Montipò tra i pali, della sorpresa Doig (occhio al mercato) e dei veterani Faraoni e Dawidowicz, rappresentano basi solide su cui costruire la salvezza, e a cui vanno aggiunti il talento del neo arrivato Mboula (subito in gol in Coppa Italia) e l’esperienza di Federico Bonazzoli, che andrà a riempire lo slot lasciato libero da Kevin Lasagna, che ha salutato Verona assieme al compagno di squadra Federico Ceccherini, entrambi in direzione Turchia, al Fatih Karagumruk.
Probabile formazione
HELLAS VERONA (3-4-2-1): Montipò; Coppola, Hien, Magnani; Faraoni, Dawidowicz, Hongla, Doig; Ngonge, MBOULA, Djuric. Allenatore: BARONI.
Fantacalcio
Il modulo utilizzato da Baroni (4-3-3/4-2-3-1/3-4-2-1) influenzerà parecchio il modo di stare in campo di diversi giocatori. Faraoni, Doig e Montipò (quest’ultimo l’anno scorso abbondantemente sopra la sufficienza come media al Fantacalcio) rappresentano le certezze su cui affondare il colpo all’asta, così come Ngonge, assoluto protagonista nella seconda parte dello scorso campionato (3 gol in 13 presenze e media voto 6,5).
Come terzo slot in attacco, la scelta di puntare a Jordi Mboula (esterno di qualità e abile in zona gol) potrebbe rivelarsi azzeccata, stesso discorso per Saponara a centrocampo: se Baroni gli darà fiducia, può rappresentare una discreta fonte dove pescare dei bonus. Per rigori e punizioni affidarsi a Lazovic o in alternativa proprio all'ex Fiorentina.
Getty ImagesMarco Baroni