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I segreti di Theo
Ma cosa c'è dietro questa evoluzione? La risposta l'ha data lo stesso allenatore. Da quando ha cambiato posizione, l'applicazione del francese è cresciuta in maniera esponenziale. Conscio dei suoi limiti ha aumentato il grado di attenzione ai particolari, aspetto fondamentale per migliorare i propri punti deboli e adattarsi rapidamente al ruolo. Ma non solo. L'ex Real Madrid si è rivelato importante anche nella costruzione dal basso. Poche squadre al mondo, infatti, vantano un centrale con le sue doti tecniche, nettamente superiori al connazionale Tomori facilitato anche dal fatto di essere un mancino che gioca sul centro sinistra.
I numeri
Cresce Theo e con lui anche i dati del Milan in fase difensiva. Il numero di contrasti vinti e intercetti nella propria metà campo è schizzata alle stelle, allo stesso modo anche la media voto del calciatore è salita ulteriormente. L'unica pecca, se così vogliamo chiamarla, è la quantità di tocchi in attacco, a causa della riduzione di sortite offensive di Hernandez. Nonostante questo, però, Pioli è stato illuminante nel costruire intorno al suo pupillo una rete di protezione che gli consente di partire palla al piede venendo tutelato dalla copertura di un terzino o di un centrocampista. In questo modo oggi a Milano possono dire di aver fatto una nuova scoperta e di aver valorizzato ancora di più quello che è considerato uno dei giocatori migliori in circolazione.
Getty ImagesTheo Hernandez in azione