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Milan, Fonseca si presenta: dal calciomercato allo spazio per i nuovi trofei

8 LUGLIO
CALCIO/SERIE A

Ecco le parole del nuovo tecnico rossonero in conferenza stampa

SPORT TODAY

Sbarcato a Milano da alcuni giorni, Paulo Fonseca si presenta alla stampa a Casa Milan. In prima fila, oltre ai collaboratori del suo staff Pinto e Abreu, ci sono Giorgio Furlani, amministratore delegato del club, Geoffrey Moncada, direttore tecnico, Paolo Scaroni, presidente, e le leggende Daniele Massaro e Franco Baresi. Al suo fianco Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor di RedBird, che lo introduce così: «Buongiorno a tutti, finalmente il primo giorno di lavoro. Oggi presentiamo Paulo Fonseca, siamo carichi e non vediamo l'ora di iniziare». «Devo ringraziare per l'accoglienza che ho ricevuto in questi giorni - commenta il nuovo tecnico rossonero -. Voglio ringraziare la società per la fiducia riposta in me. Devo dire che sono molto motivato, emozionato e fiducioso di fare un gran lavoro. So che arrivo in un club che vuole vincere, sono stato in questo bel museo e ho visto la storia del Milan, ho una grande ambizione di far parte di questa storia. Zlatan mi ha mostrato lo spazio per eventuali nuovi trofei, voglio far parte di questa storia. Non vedo l'ora di iniziare a lavorare».

Lei ha un vissuto rossonero, ha sempre seguito la storia del Milan. Quello di oggi è un momento della sua carriera, un momento della sua avventura professionale o un momento del suo destino?

«Sono qui con grande ambizione, so che un allenatore che arriva al Milan deve vincere. Ho guardato tante volte Baresi e altri calciatori che hanno fatto la storia di questo club e ho la consapevolezza che è una grande responsabilità ma anche uno stimolo. Il Milan è un club universale, so quanta responsabilità ho ma ho tanta fiducia di far vincere il Milan».

Guardando i risultati e la rosa, a che punto è la squadra? Manca tanto, manca poco? Questo Milan può ambire a vincere lo scudetto?

«Sono qui anche perché credo molto nei giocatori che abbiamo e nella rosa. Penso che non sia un segreto che abbiamo bisogno di altri calciatori, non molti ma dobbiamo aggiungere elementi per migliorare la squadra».

Il Milan rappresenta un punto di arrivo per lei? L'ultimo allenatore straniero che ha vinto un campionato in Italia è stato Mourinho nel 2010, è uno stimolo?

«Io sono diverso da Mourinho, ma sono orgoglioso che ci sia un portoghese che ha vinto in Italia. Come ho detto ho grande ambizione, so qual è la responsabilità di essere allenatore del Milan e voglio vincere».

Ci può aiutare a immaginare il Milan che ha nella sua testa? Ci sono dei concetti chiave che può darci? E poi una curiosità: in un giorno così importante non posso non notare la spilla che ha sul petto (dell'Ucraina, ndr)...

«Penso che il Milan debba avere un calcio offensivo è per vincere dobbiamo essere una squadra dominante. Voglio costruire una squadra coraggiosa, dominante, offensiva, reattiva, che non lascia pensare e giocare le altre squadre. Vogliamo vincere ma la qualità del gioco è importante, i tifosi devono essere orgogliosi. La spilla è una questione personale. Non dobbiamo dimenticare quello che sta succedendo in Ucraina».

Ha parlato di rosa da completare, le chiedo dell'attacco. Quali caratteristiche dovrà avere il suo numero 9?

«Sappiamo che abbiamo bisogno di un attaccante, stiamo lavorando con la società per portare a Milano il giocatore con le caratteristiche giuste. Se vogliamo giocare negli ultimi 30 metri dobbiamo avere un calciatore forte. Sappiamo che tipo di giocatore vogliamo, lo aspettiamo a breve...».

Il popolo rossonero si aspetta una rivincita dopo 6 derby persi, ritiene che il gap dall'Inter sia colmabile?

«Posso promettere ai tifosi che lotteremo in ogni partita per vincere e con l'Inter non sarà diverso. I nerazzurri sono tra i più forti, ma dobbiamo giocare con coraggio, senza paura di niente e sempre con l'ambizione di vincere. Con loro non sarà diverso».

Cosa è per lei Leao e cosa si aspetta da lui?

«È un giocatore importante e decisivo. Mi aspetto un calciatore motivato, pronto per giocare per la squadra. È giovane, ha possibilità di imparare quotidianamente e voglio lavorare per insegnargli cose nuove».

Siamo all'8 di luglio e non è arrivato nessuno, quando arriveranno gli acquisti e a che punto siamo con l'attaccante? Cos'è successo con Zirkzee?

Risponde Ibrahimovic: «Stiamo studiando, stiamo parlando, ma senza fretta. Il mercato è lungo, posso garantire che i nuovi acquisti arriveranno. Zirkzee ormai è il passato. Abbiamo un calciatore in mente che vogliamo, ovviamente non faccio nomi. Abbiamo un obiettivo chiaro sul mercato».

Poi Fonseca: «La fretta è nemica della perfezione. Come ha detto Zlatan sappiamo quello che vogliamo, al tempo giusto avremo i giocatori».

L'anno scorso il Milan ha segnato molto ma ha anche subito tanto. È più importante l'acquisto di un difensore o l'arrivo del numero 9?

«Inutile fare i paragoni con il passato. Una delle cose che dobbiamo migliorare se vogliamo vincere è essere una squadra più equilibrata. Dobbiamo migliorare la fase difensiva, ma questo è collegato al modo di difendere. Vogliamo costruire una squadra più aggressiva, che difende più lontana dalla nostra porta. Abbiamo buoni difensori, non penso che sia un problema di individualità. La priorità in questo momento è l'attaccante».

Poi Ibra: «Per portare giocatori devi anche creare spazio, non vogliamo avere una rosa di 30 calciatori. Arriveranno elementi nuovi, ma bisogna creare spazio così il mister non ha troppi calciatori. Bisogna pensare non solo a chi entra, ma anche a chi esce. È tutto studiato per migliorare la rosa».

C'è stato scetticismo dei tifosi al momento della sua nomina, cosa si sente di dire a questi tifosi?

«Ho una voglia molto grande di iniziare e poter convincere i tifosi. Voglio dire ai tifosi che saremo una squadra ambiziosa che giocherà per vincere. So la responsabilità che ho e devo convincere i tifosi, ma so che saranno con noi in ogni momento. Sono fiducioso che tutti insieme saremo molto forti».

Quanto tempo ci vorrà per vedere la sua mano sul Milan? Il derby (alla 5ª giornata) non arriva troppo presto?

«Alla prima contro il Torino mi aspetto di vedere le mie idee. Ovviamente è un processo che ha bisogno di tempo, iniziamo oggi ad allenarci senza dei calciatori importanti che rientreranno più tardi. Al derby non saremo una squadra perfetta, ma già dalla prima giornata si potrà vedere una squadra diversa».

Per lei la parola "scudetto" cosa significa?

«Vincere. Ripeto quello che ho detto: un allenatore arriva al Milan per vincere e io non sono diverso. Non possiamo negare questa verità».

Chi sono i giocatori del Milan che già conosce di persona?

«Ho affrontato tanti di loro, non ho un rapporto personale con nessuno ma li conosco tutti».

Cosa ne pensa di Florenzi, ci sono prospettive per lui?

«È un giocatore della squadra, lavoro con tutti che fanno parte della rosa e Florenzi è uno di questi».

I terzini sono molto importanti nel suo gioco. A destra come vede i terzini che ha? Ha sentito Theo?

Risponde Ibra: «Theo è un giocatore del Milan. Siamo fortunati che abbiamo 3 giocatori in semifinale degli Europei. Lui è molto felice qua, la famiglia sta bene, con il nuovo allenatore avrà più spazio di giocare come piace a lui. Andrà molto bene».

Poi Fonseca: «Theo è un giocatore importantissimo per noi, penso di giocare in diverse maniere. Devo capire le caratteristiche dei giocatori che abbiamo, se abbiamo Theo a sinistra possiamo giocare con un terzino bloccato a destra. Dipende dalla strategia e dalla struttura che vogliamo avere. Abbiamo diverse soluzioni, questa è una cosa positiva».

Ha chiesto un giocatore più esperto avendo perso Giroud e Kjaer? Le piacerebbe avere Morata?

«Non voglio parlare di nomi. Sappiamo chiaramente chi è il giocatore che vogliamo, un giocatore con grande qualità. Abbiamo perso Giroud e quando cambiamo lo facciamo per migliorare. Stiamo lavorando, a breve arriverà il nuovo numero 9».

Eredita una situazione degli ultimi anni legata agli infortuni che hanno condizionato tanto la squadra. Ha intenzione di cambiare la metodologia del lavoro? Nell'elenco dei convocati per il raduno non ci sono Ballo-Toure e Origi, legata a motivi di mercato?

Ibrahimovic: «Sono entrambi convocati ma con il Milan Futuro, non fanno parte del progetto della prima squadra". 

Fonseca: «Non conosco bene le cause degli infortuni, ma da ieri abbiamo iniziato a parlare con diverse persone, con il Milan Lab, e abbiamo iniziato a lavorare per non avere infortuni».

Cosa si porta dietro dalla sua prima esperienza in Italia e quando è maturato in questi anni?

«Ho una grande passione per l'Italia. Ho avuto una grande esperienza a Roma. La Serie A è un campionato molto particolare, ma la mia esperienza precedente è stata fondamentale per decidere di tornare in Italia. Conosco bene il campionato, gli altri allenatori e le caratteristiche della Serie A. Sono prontissimo per iniziare».

Che idea ti sei fatto del campionato italiano? Come vuoi interagire con Milan Futuro?

«Il campionato italiano è fortissimo, penso che la Serie A sia uno dei campionati più difficili del mondo che ha caratteristiche proprie. So che in questo momento c'è voglia di avere più giocatori italiani a disposizione della nazionale e noi siamo l'esempio con Milan Futuro. Stiamo preparando bene presente e futuro del club, conosco già alcuni giocatori. Non ho nessun problema nel far giocare dei giovani se hanno coraggio e qualità».

Quando ci sono stati i primi contatti con il Milan? Quanto le può essere utile una presenza come Zlatan?

«Molto importante Zlatan, è un punto di riferimento per tutti noi. Non è importante quando abbiamo iniziato a parlare, ma la comunione di idee e quello che vogliamo apportare alla squadra. Siamo tutti fiduciosi per il futuro e il presente del Milan».

Come vuole intervenire sulla fase difensiva?

«Non è tanto un problema individuale, ma collettivo. Penso che è collegato a come si difende. Voglio una squadra aggressiva, che pressa, più reattiva, più alta nel difendere».

Ha ancora intenzione di giocare a 2 a centrocampo?

«Non voglio fare paragoni con l'anno scorso. Ho un modo di difendere diverso rispetto a quanto è stato fatto in passato. In qualche momento possiamo giocare uomo contro uomo, ma non sono un allenatore abituato a farlo a tutto campo. Questo cambierà l'approccio dei mediani ed è collegato alla forma di difendere».

Si è parlato tanto di campionato e scudetto ma c'è anche la Champions. Che obiettivo vuole darsi?

«Vogliamo andare più avanti possibile ma sappiamo quanto è difficile. Noi vogliamo vincere tutte le partite, poi abbiamo bisogno anche di fortuna ma avremo sempre l'ambizione di vincere».

Il sogno di tutti è la seconda stella. La prima è stata vinta da uno straniero. È uno stimolo in più?

«È una motivazione...».

Abbiamo parlato poco dell'approccio con Cardinale...

«Abbiamo parlato, è stato importante la conversazione che abbiamo avuto. Una delle cose che mi è piaciuta di più tra quelle che mi ha detto è che il Milan non vuole vincere solo oggi ma anche domani. Siamo sempre in contatto».

È soddisfatto delle caratteristiche dei suoi centrali difensivi per il suo stile di gioco? Kalulu lo vede più centrale o terzino?

«Sì, sono soddisfatto di avere quasi tutti i difensori a inizio ritiro. Positivo avere la possibilità di avere un calciatore come Kalulu che può giocare in diversi ruoli».

Zirkzee è il passato, ma l'attaccante che dobbiamo aspettarci è uno simile a lui per caratteristiche?

Ibrahimovic: «Non sono deluso dal comportamento del suo agente, perché bisogna sempre distinguere la realtà dalle voci. C'è il procuratore che risolve i problemi e c'è quello che li crea, in questo caso non è nessuna delle due cose. Sappiamo quello che vogliamo, abbiamo un'idea per l'attaccante e speriamo che arrivi il più in fretta possibile»

Fonseca: «Credo che Zlatan abbia detto tutto. Per noi è chiaro il calciatore che vogliamo e le caratteristiche necessarie».

Abbiamo letto che ha scelto di vivere a Milanello, c'è una motivazione?

«È tempo di lavorare molto, per me e lo staff. Non abbiamo molto tempo disponibile, non ho con me la mia famiglia. Normalmente lavoro tante ore, quindi abbiamo la possibilità di restare a Milanello ed è più pratico in questo momento».

I tifosi della Roma hanno detto di trattarla bene. Cosa si sente di dire ai tifosi milanisti e cosa non è riuscito a trasmettere a Roma del suo calcio?

«Non voglio parlare del passato, ma tutti sappiamo che Roma non è una piazza facile e io sono stato molto felice lì. Ora Roma è il passato. Ai tifosi del Milan dico che li rispetterò sempre, ho voglia di costruire una squadra che li renda orgogliosi». 

Ha un motto, uno slogan, che vuole portare al Milan?

«Onestamente devo ancora pensarci, devo conoscere bene i giocatori per creare questo tipo di situazioni».

Possono arrivare 3 centravanti?

Ibrahimovic: «Bisogna trovare soluzioni per i giocatori che non avranno spazio. Mister X, quello che puntiamo, è sicuro. Poi per gli altri dipende dalle situazioni. Abbiamo anche il Milan Futuro per far crescere i giocatori».

Per Ibrahimovic: So il legame che hai con la gente, che momento vuoi lanciare in un momento del genere che sembra di freddezza?

«Capisco che si aspettano tanto e che vogliono vincere, siamo sulla stessa pagina con tutte le cose. Noi facciamo questo per soddisfarli, ma chi fa parte del Milan deve essere abituato alla pressione e sa che l'ambizione è quella di vincere. Dio non ha creato il mondo in 1 giorno ma in 7: siamo solo al primo giorno»

Paulo Fonseca, nuovo allenatore del Milan

Getty ImagesPaulo Fonseca, nuovo allenatore del Milan

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