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Le mezzali a lezione dal professor Tardelli: "Barella e Tonali i numeri uno"

7 LUGLIO
CALCIO/SERIE A

L'ex juventino valuta i suoi eredi: "Frattesi è verticale, Casadei grande fisico, Rovella regia, Cristante spirito di sacrificio".

SPORT TODAY

Marco Tardelli ha regalato all'Italia l'urlo più bello, il 2 a 0 alla Germania nella notte magica del Bernabeu: ma il centrocampista toscano negli anni alla Juventus (1975-1985) ha inculcato il ritmo della modernità al calcio di casa nostra, correndo avanti e indietro in maniera 'totale'. Quale migliore professore potrebbe quindi esprimere una valutazione sui centrocampisti azzurri che stanno mettendosi in luce, alcuni dei quali diventando stelle del calciomercato?

"Tra gli incursori c'è Barella su tutti: gran giocatore, pronto fin dal primo giorno in cui s'è presentato a San Siro con personalità; quando è stanco si vede e ne risente l'Inter. Frattesi è una bella mezzala, verticale, con tempi di gioco, senso per gli inserimenti: possono giocare insieme, come in Nazionale. Pessina non delude mai, anche lui ha questo senso per gli inserimenti" spiega a 'La Gazzetta dello Sport' "Casadei ha grande fisico: perché non gioca in Italia? Miretti deve ancora dimostrare il suo valore, avrebbe bisogno di essere impiegato un campionato intero".

Un altro big ha lasciato la Serie A, andando al Newcastle che - si diceva - avesse cercato inizialmente l'altro numero 1, Barella: "Loftus-Cheek è un geometra di centrocampo, ricorda Locatelli, ma non c'era uno così da noi? Tonali è la migliore mezzala di regia, era un trascinatore già al Brescia, per me farà benissimo in un campionato meno tattico come quello inglese. Locatelli è in una Juventus che fatica, lui ha geometria e tempo di inserimento: va rvalutato; Fagioli potrebbe fare 'il' Pirlo, ma non è Pirlo, è ancora giovane, vedremo infine se Rovella saprà gestire le redini del centrocampo bianconero, come faceva al Monza. Uno come Cristante è utilissimo, si adatta a giocare in più ruoli e anche se non ha un rendimento da 10, non scende sotto il 5".

Spostandosi in Europa, ci si accorge che, per quanto ci sia qualche campione, manchi uno come Platini: "Quelli forti giocano sempre, a prescindere da ruolo e tattica; oggi per esempio nessuno schiera il 4-3-1-2 perché mancano i numeri 10, giocatori speciali come Platini, uno che vinceva la classifica cannonieri e che era molto più veloce di quello che si pensi, partiva in progressione e non lo prendevi più, uno che somiglia a Michel è Dybala, fa cose uniche. Il migliore trequartista moderno è Modric, che a inizio carriera era offensivo e adesso giostra davanti alla difesa. Da noi manca un De Bruyne, il simbolo della mezzala - trequartista: Verratti e Pellegrini non sono proprio trequartisti".

Come ha fatto Tardelli a diventare un centrocampista totale? "Perché da ragazzo giocavo terzino e ala sinistra, non solo mezzala; alla Juventus ho cominciato in difesa, imparato a marcare e a segnare".

 

Marco Tardelli

Getty ImagesCentrocampista moderno

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