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Il portiere della Juventus Gianluigi Buffon ha festeggiato domenica il suo decimo scudetto in carriera: un'impresa che si aggiunge alla sua lista di record fatti segnare in questa stagione, in primis il primato di presenze in Serie A.
In un'intervista al Corriere dello Sport, il portiere bianconero si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe: "Sono contento, alla fine, per me era importante chiudere dei cassetti, altrimenti qualcosa sarebbe rimasto incompiuto. Avevo un obiettivo: arrivare ai 10 scudetti, visto che 2 me li hanno scippati - è il riferimento a Calciopoli -. Ci sono riuscito. Anche il record di presenze mi fa piacere. Ma non è stato un anno facile Io mi sono sempre adattato, di natura sono altruista, però dovevo fare i conti con ciò che ho rappresentato e che penso ancora di rappresentare".
La quarantena causa Covid: "Non ho fatto nulla per due mesi. Poi è bastata una settimana di allenamenti ed ero quello di prima, ero quello di sempre".
Buffon si è goduto il suo ritorno alla Juventus, anche se come gregario: "Sono veramente contento di me come persona. Ho sempre creduto che bisognasse fare gruppo, che chi stava dietro dava il suo contributo come chi stava davanti. Ma un conto è dirlo, un conto è esserci. Mi sono messo alla prova. E sono fiero di me stesso, perché la prova l'ho superata".
"Questo è stato veramente un anno diverso, per me - ha concluso l'ex portiere della Nazionale -: fare il secondo, non volere la numero 1, non voler essere capitano. Ho sempre detestato i gradassi e questo era un modo per mettermi alla prova, per dire: io non lo sono. Sportivamente, quando sono stato chiamato, ho risposto sempre bene, dimostrato di essere ancora competitivo".
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