_atrk_opts = { atrk_acct:'ryZiw1Fx9f207i', domain:'sport-today.it',dynamic: true};(function() { var as = document.createElement('script'); as.type = 'text/javascript'; as.async = true; as.src = 'https://certify-js.alexametrics.com/atrk.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0];s.parentNode.insertBefore(as, s); })();
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Tra i due c'è grande stima e rispetto, come sottolineato anche nella conferenza stampa della vigilia: «C’è gente che quando si parla di risultatisti pensa sia negativo. Io penso a cose positive - ammette Mou -. La Juve difende tanto e bene, in contropiede è fortissima, sulle palle inattive hanno fatto tanti punti». «La Roma è una squadra scorbutica con uno dei migliori allenatori in panchina e con giocatori di talento davanti. Servirà una partita di pazienza senza strafare. È importante avere la paura di subire gol per evitare disattenzioni», il commento invece di Allegri. Se non sono dichiarazioni da risultatisti queste...
Una mentalità e un modo di interpretare le partite certificato anche dai numeri: secondo i dati Opta, la Juve dopo 18 giornate è la squadra di Serie A che ha concesso meno tiri in porta, appena 44, e la Roma è la squadra che ha subito meno tiri totali, nello specchio e fuori, 164. Entrambe le formazioni mantengono un baricentro basso, 50 metri e mezzo i bianconeri e 49 esatti i giallorossi. Conseguente il recupero palla poco elevato: la Vecchia Signora in media lo effettua a 34,6 metri, i capitolini a 35,9.
Cosa bisogna dunque aspettarsi dalla sfida in programma alle 20.45 all'Allianz Stadium? Di certo nessuno vorrà esporsi troppo, pertanto si prevede una lunga fase di studio. A risentirne sarà lo spettacolo, non una priorità per Allegri e Mourinho: del resto sono loro i principali rappresentanti del partito dei risultatisti in Serie A.
Getty ImagesJosé Mourinho e Massimiliano Allegri