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"E' chiaro che i vincoli ci sono, l'amministrazione ha fatto tutti i passaggi e dopo quattro anni siamo ancora a chiederci se è possibile avere l'ok per un impianto: siamo ancora soggetti della verifica del vincolo sul secondo anello, dovrebbe scattare nel 2025. Anche in questo dimostriamo dove il nostro genio italico riesce a portarci... Noi ogni anno perdiamo 50/60 milioni per club: sono risorse che servirebbero per rinforzare la squadra e competere a livello europeo".
"Noi crediamo che San Siro sia il luogo adatto: nel momento in cui costruiremo un nuovo impianto che abbia le stesse caratteristiche emozionali di San Siro ma che sia moderno, credo che i tifosi sono intelligenti e credo possano immaginarsi che il nuovo stadio sia altrettanto bello ed entusiasmante".
"La capienza? Venivamo da anni in cui la media era più bassa, abbiamo già alzato a 70mila persone nella rivisitazione del progetto esecutivo: riteniamo sia la soglia corretta. Possiamo pensare di avere uno stadio anche da 100mila persone, però dobbiamo essere in grado di avere una percentuale di occupazione costante: 70mila è la dimensione corretta per Milano. E' vero che post-pandemia abbiamo avuto numeri importanti perché da 7 anni l'Inter è prima per partecipazione superando i 72mila posti. Dire che non abbiamo fatto impresa mi trova in disaccordo totale: io lavoro personalmente da quattro anni sul progetto. Se un imprenditore e una proprietà lavorano per fare impresa ma non viene data l'opportunità di farlo, si può dire tutto: noi la volontà di fare impresa ce l'abbiamo. Se non possiamo farlo a Milano, lo faremo da un'altra parte".
Getty ImagesIl Ceo dell\'Inter Alessandro Antonello e il presidente del Milan Paolo Scaroni