QUESTO SITO NON RAPPRESENTA UNA TESTATA GIORNALISTICA IN QUANTO VIENE AGGIORNATO SENZA ALCUNA PERIODICITA'

Fiorentina-Juventus, storia di una rivalità storica

5 NOVEMBRE
CALCIO/SERIE A

Senza la Fiesole, ma si gioca la gara tra viola e bianconeri: ripercorriamo le vicende che hanno sancito uno dei più grandi antagonismi del calcio italiano

SPORT TODAY

Fiorentina-Juve si gioca. Questa la decisione, al netto degli sviluppi delle prossime ore, per la gara in programma questa sera al Franchi. Non ci sarà la Fiesole, che ha annunciato la scelta di rimanere fuori dallo stadio per il mancato rinvio. E, inevitabilmente, la gara perderà qualcosa. Quella tra viola e bianconeri non è solo una sfida di alta classifica, è anche l’ennesimo atto di una forte e storica rivalità calcistica tra le due squadre e le due tifoserie. A oggi potrebbe tranquillamente essere definita come la sfida più sentita dai tifosi fiorentini. Ma perché? Da dove trae le origini questa rivalità?

Le radici

Al netto della sfida a quel potere che la Juventus ha sempre idealmente rappresentato, ci sono eventi che negli anni hanno certificato questa rivalità. Una prima situazione risale addirittura al 1928, quando con la scelta di rifondare il sistema calcio italiano la Fiorentina - squadra all’epoca di livello dilettantistico o quasi - viene ripescata nella massima serie. Il 7 ottobre i viola sfidano i bianconeri e la Juventus umilia la squadra toscana con un sonoro 11-0. È solo il primo atto, però, di una vicenda che negli anni porta le due squadre a contendersi titoli, fino ad arrivare a quello che è forse l’evento che certifica definitivamente l’inimicizia tra le due compagini.

Lo scudetto del 1982

Siamo a un paio di mesi dalla finale che regalerà all’Italia la sua terza Coppa del Mondo. Fiorentina e Juventus si trovano appaiate in testa alla classifica di Serie A all’ultima giornata. I viola giocano a Cagliari senza Antognoni, i bianconeri sono invece di scena a Catanzaro. Per la squadra toscana segna Graziani, ma il gol viene incredibilmente annullato dall’arbitro che fischia fallo. Per la Vecchia Signora invece arriva un rigore dubbio, che Brady trasforma regalando il successo e lo Scudetto alla Juventus.

La Coppa UEFA 1990

Passano otto anni, Juventus e Fiorentina si trovano questa volta faccia a faccia in una finale europea. La Viola aveva già vinto una Coppa delle Coppe negli Anni Sessanta e aveva addirittura giocato una finale di Coppa dei Campioni, persa con il Real Madrid. Ma vincere contro i rivali bianconeri avrebbe tutto un altro sapore, soprattutto nella prima finale europea tra squadre italiane. La gara di andata, a Torino, viene vinta dalla Juventus per 3-1, ma non mancano le polemiche per il gol di Casiraghi che aveva riportato avanti i bianconeri sul momentaneo 2-1, convalidato non senza dubbi a causa di un possibile fallo su Pin a inizio azione. Il ritorno finisce 0-0, ma viene inevitabilmente segnato dalla scelta di giocare la gara nel feudo bianconeri di Avellino, vista la squalifica del Franchi. Ma per la Fiorentina la beffa più grande era dietro l’angolo.

Incroci di mercato

Il giorno dopo la finale persa, la Fiorentina deve dire addio a uno degli idoli della tifoseria. Roberto Baggio viene infatti ceduto sì per una cifra record, ma proprio ai rivali di sempre della Juventus. In città scoppia la rivolta, ma la cessione è ormai cosa fatta. Quella del futuro Pallone d’Oro è solo il primo di una lunga serie di addii che, soprattutto in anni recenti, hanno visto diversi calciatori importanti andare da Firenze a Torino. Bernardeschi prima, Chiesa e Vlahovic poi: sono solo alcuni dei nomi che hanno sancito come la rivalità, per questioni di vicende societarie, si sia spostata più verso il mercato in anni recenti. Ma sul campo e sugli spalti continua ancora, e probabilmente lo farà per sempre.

Fiorentina, Juventus, Serie A, Calcio

Getty ImagesFiorentina-Juventus

NOTIZIE CORRELATE